3 Maggio 2024
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Sostenibilità, italiani sempre più attenti

La nona edizione dell’Osservatorio nazionale sullo stile di vita Sostenibile, condotto da LifeGate in collaborazione con l’Istituto Eumetra MR, rileva come il nostro Paese sia sempre più interessato al tema della sostenibilità, declinato in attenzione all’ambiente e alle persone

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Italiani sempre più interessati alla sostenibilità: oggi sono il 68% della popolazione, il 6% in più rispetto all’anno scorso. Il dato è emerso con evidenza dalla nona edizione dell’Osservatorio Nazionale sullo stile di vita Sostenibile condotto da Lifegate in collaborazione con l’istituto di ricerca Eumetra MR. L’indagine, condotta su un campione di 1.100 persone rappresentative della popolazione italiana maggiorenne, ha visto quest’anno un’importante rappresentanza della Generazione Z, ossia ragazzi e ragazze fra i 18 e i 24 anni.

“Il dato sull’interesse degli italiani rispetto ai temi legati alla sostenibilità è in continua crescita. Questo trend conferma la necessità e l’urgenza che le scelte politiche ed economiche si muovano in questa direzione” ha commentato Renato Mannheimer di Eumetra MR alla presentazione dei risultati dell’Osservatorio, che anche in quest’ultima edizione ha voluto indagare l’atteggiamento degli italiani nei confronti di più temi legati alla sostenibilità: Energia, Moda e Design, Climate change, Alimentazione, Mobilità e Smart Cities, Economia circolare, Acqua e Plastica, Aziende e, infine, Diversity & Inclusion.

La sostenibilità in più scatti

La fotografia scattata all’Energia mostra come 9 italiani su 10 ritengano corretto investire nelle fonti rinnovabili, ma rileva anche come solo un intervistato su quattro (23%) la stia già utilizzando. Climate change: l’85% degli italiani si dichiara preoccupato per la crisi climatica e le sue conseguenze sul futuro del pianeta e l’86% ritiene fondamentale sostenere la battaglia contro i cambiamenti climatici con il proprio comportamento. Per esempio con l’alimentazione: il 25% sta cercando di contribuire alla lotta contro il Climate change, limitando, in particolare, il consumo di carne. Il 4% (9% nella Gen Z) si dichiara, invece, vegano. Quanto a Moda e Design, il 48% conosce e sa descrivere il concetto di moda sostenibile, ma, a proposito di comportamenti virtuosi, solo il 9% acquista capi sostenibili e solo il 20% sarebbe disposto a spendere di più per prodotti di arredamento rispettosi dell’ambiente. Per quanto riguarda Mobilità e Smart Cities, il 72% degli intervistati è convinto che vada incentivato l’acquisito di autoveicoli elettrici. Oggi solo il 9% ne fa uso e solo il 19% è disposto a spendere di più per acquistarli. Economia circolare: il 43% degli intervistati conosce e sa descriverne il significato (+6% rispetto all’anno scorso) e l’82% è convinto che già nella fase di progettazione dei prodotti si debbano considerare gli aspetti di economia circolare, ma solo il 19% è disposto a spendere di più per prodotti in materiale riciclato. Capitolo Acqua e Plastica: per l’89% degli intervistati è necessario attivare azioni per limitare l’utilizzo della plastica; per il 47% occorre ridurre gli sprechi idrici per contrastare la siccità, mentre per il 28% si dovrebbe vietare la produzione e l’uso di bottiglie di plastica. Il 44% del campione ha dichiarato di limitarne già l’utilizzo.

Per quanto riguarda le aziende: il 46% degli intervistati ritiene che il loro impegno sul fronte della sostenibilità sia concreto contro il 49% (+4%) che pensa siano dedite solo a operazioni di marketing. I tre criteri fondamentali in base a cui un’organizzazione può definirsi sostenibile sono l’uso responsabile delle risorse, il ricorso a processi produttivi sostenibili e l’attenzione ai lavoratori. L’aspetto umano rientra, dunque, ormai a pieno titolo tra i maggiori punti d’attenzione per quanto riguarda la sostenibilità aziendale, oggi ormai estesa anche ai temi della Diversità e dell’Inclusione: a considerarli fondamentali è l’84% degli intervistati, mentre il 12% dichiara addirittura di optare per l’acquisito di prodotti/servizi solo se l’azienda produttrice è attivamente impegnata su questi fronti.

Vaillant Group Italia, una sostenibilità con le persone al centro

Alla presentazione dell’Osservatorio condotto da Lifegate sono state tante le testimonianze aziendali portate da realtà che da anni dimostrano forte attenzione al tema della sostenibilità. Particolarmente interessante quella di Vaillant Group Italia per l’impegno profuso sul fronte dell’ambiente e del capitale umano. “Il settore del riscaldamento e del raffrescamento è ancora oggi uno dei maggiori responsabili delle emissioni di CO2 e questo ci ha portato ad affinare nel tempo una strategia in grado di contribuire ad abbattere queste emissioni. Il primo passo è stato investire nella produzione di pompe di calore elettriche che utilizzano, tra l’altro, il refrigerante naturale R290. Questo gas non contiene sostanze chimiche dannose per la salute ed è particolarmente ecologico, grazie al suo basso potenziale di riscaldamento globale”, ha spiegato Gherardo Magri, Amministratore Delegato di Vaillant Group Italia.

Parallelamente, l’azienda sta lavorando alla rottamazione delle vecchie caldaie. In Italia ce ne sono circa 13 milioni: un parco enorme che, oltre a inquinare, ha altissimi costi di gestione. Qui un bell’esempio di come si possa rendere sostenibili anche vecchi edifici arriva dalla stessa Vaillant, che a Milano ha recentemente ristrutturato la propria sede con pompe di calore elettriche: pompe che hanno abbattuto del 60% la produzione di CO2 dell’azienda. “A tagliare le emissioni di anidride carbonica dovute alla nostra attività contribuisce anche una flotta aziendale convertita oggi per il 70% all’elettrico”, ha proseguito Magri, sottolineando come lo smart working dia un ulteriore contributo, consentendo ai dipendenti di lavorare da casa.

“Ma la nostra attenzione alla sostenibilità passa anche dall’attenzione alle persone. Si tratta di un percorso lungo, che l’anno scorso ha visto la creazione di un manifesto, ‘THE HUMAN SOCIETY. Inspired by Vaillant’: un progetto con cui l’azienda intende promuovere la diffusione di un ‘nuovo umanesimo’ all’interno e al di fuori di tutte le organizzazioni interessate a lavorare a uno sviluppo sostenibile. Un progresso che non può essere raggiunto senza etica, senza il potere delle differenze, senza il valore dell’individuo”, ha chiarito Magri, evidenziando l’importanza della riflessione e dell’ascolto anche nei contesti lavorativi. Tante le iniziative promosse da Vaillant Group Italia in questa direzione, tra cui una biblioteca aziendale in cui i dipendenti possono fermarsi a leggere e pensare.

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