27 Aprile 2024
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L’innovazione nel fotovoltaico tra tegole, mattoni e vetrate

Tra costi in crollo e potenze installate che superano le previsioni più ottimistiche, il fotovoltaico è la tecnologia che sta trainando la transizione energetica. Il nostro Paese però fatica, anche per colpa di una burocrazia che spesso rallenta chi vuole installare pannelli e inverter. Le soluzioni per fortuna non mancano, e permettono di aggirare anche gli intralci più complicati

Tempo di lettura: 2 minuti

Lo sa bene chi ha deciso di installare dei pannelli fotovoltaici sul tetto: nella maggior parte dei casi, si tratta di un’impresa ardua, tra pile di moduli da compilare e una pletora di soggetti con cui rapportarsi.

In più, se la casa è in un centro urbano, a complicare la cosa ci si mettono anche i regolamenti edilizi, che spesso vietano o limitano fortemente la possibilità di modificare l’estetica e il profilo dell’immobile.

Una soluzione, per fortuna, c’è e consiste nello scegliere dele soluzioni alternative ai classici pannelli: come le tegole fotovoltaiche che, come dice il nome, sono tegole in cui è integrato un piccolo modulo fotovoltaico e che non vanno a modificare i profili della copertura, semplificando i passaggi che portano all’installazione.

Una prima soluzione è quella di Wegalux, che propone un sistema fotovoltaico integrato per la copertura di immobili. Chiamato Mono, utilizza celle fotovoltaiche inserite all’interno di una tegola in plastica che può essere montata assieme alle altre in cotto. Ogni tegola arriva a 7,8 Wp e si caratterizza per un sistema di fissaggio e cablaggio davvero semplice.

Sempre da Wegalux arriva Penta, una tegola certificata secondo i criteri di bioedilizia, in grado di assicurare 50 Wp e ottimizzare il carico statico dell’edificio, grazie a un peso del 50% minore rispetto al tradizionale laterizio.

Inoltre, essendo calpestabili, queste tegole facilitano le operazioni di pulizia e manutenzione, e l’impiego di uno speciale tecnopolimero assicura una maggiore resistenza agli agenti atmosferici più severi e all’invecchiamento causato dai raggi Uv.

Oltre alle tegole ci sono anche i mattoni fotovoltaici basati sulla tecnologia Solar Squared, che usa blocchi di vetrocemento che incorporano la tecnologia solare e assicurano una resa elevata, oppure quelli sviluppati da SBskin (Smart building skin), che partono da componenti traslucidi multifunzionali preassemblati a secco e precompressi, in grado di produrre energia grazie all’integrazione del mattone con celle solari o di terza generazione.

Ancora, è possibile installare delle finestre fotovoltaiche, che sono in grado di intercettare le frequenze (invisibili all’occhio nudo) nell’ultravioletto e nell’infrarosso e di convertirle in energia, assicurando nel contempo la trasparenza della superficie.

Anche se per adesso i costi rimangono elevati, è presumibile che anche questa tecnologia possa andare allinearsi su una curva di discesa dei prezzi analoga a quella delle altre tecnologie fotovoltaiche.

Che sono e saranno sempre più nell’immediato futuro, uno dei nostri migliori alleati per arginare il riscaldamento globale. Oltre che nel settore dell’integrazione nel costruito, infatti, si stanno verificando progressi significativi anche nel miglioramento delle prestazioni – che fanno ritenere che entro pochi anni saranno commercializzate celle con un’efficienza di conversione pari o addirittura superiore al 30% riducendo nel contempo i costi – e nella capacità di intercettare altre frequenze: come detto, iniziano a diffondersi celle che lavorano anche nell’infrarosso, quindi potenzialmente anche di notte.

La ricerca avanza e si sa già che i prossimi pannelli saranno flessibili e capaci quindi di adattarsi a superfici curve, diffusi in luoghi prima poco sfruttati (aree agricole, canali e bacini idrici…).

Insomma, la rivoluzione fotovoltaica è avviata e procederà sempre più spedita, a dimostrazione (anche) che la creatività umana è capace di superare quasi ogni ostacolo, persino quelli posti dalle burocrazie più bizantine.