Composto da oltre 300 indicatori statistici sullo stato dell’ambiente in Italia, l’Atlante dei dati ambientali pubblicato recentemente da Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) raccoglie informazioni precise e aggiornate su geosfera, idrosfera, biosfera, atmosfera e antroposfera nel nostro Paese.
L’atlante si basa su dati raccolti dal Servizio informativo nazionale ambientale dell’Ispra e dalle Agenzie delle Regioni e delle Provincie autonome per la protezione dell’ambiente, che insieme costituiscono il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente.
Il lavoro dell’Ispra considera i sistemi naturali e gli impatti che su di essi esercitano le attività umane e fornisce analisi specifiche per le varie aree del nostro Paese, evitando quindi un approccio meramente statistico.
Inoltre, l’atlante è parte di un ecosistema dinamico e in costante aggiornamento composto dall’Ecoatlante, da portali dedicati, dall’Annuario dati ambientali e da applicazioni WebGiS che, grazie alle mappe commentate, consente a decisori, stakeholder e cittadini di avere informazioni puntuali sulle condizioni dell’ambiente nel nostro Paese.
Si tratta di informazioni che, considerata la vulnerabilità idrogeologica del nostro Paese e l’aggravarsi degli impatti della crisi climatica, risultano estremamente preziose per pianificare possibili misure di adattamento.
Da qualche tempo, queste conoscenze possono poi essere integrate da quelle messe a disposizione da Google che, nell’ambito dei suoi progetti per utilizzare l’Intelligenza artificiale per contrastare i cambiamenti climatici, ha esteso la sua piattaforma Flood Hub a 80 Paesi (incluse alcune aree dell’Italia).
Partito nel 2018, Flood Hub ha annunciato inondazioni in India e poi in Bangladesh e quattro anni più tardi, nel 2022, è stato ampliato a 18 Paesi, per poi arrivare agli 80 attuali, coprendo alcuni dei territori con la più alta percentuale di popolazione esposta al rischio di inondazioni.
In totale, Google stima che siano 460 i milioni di persone (in Europa, Africa, Asia-Pacifico, America meridionale e centrale) che possono beneficiare delle informazioni elaborate da Flood Hub.
L’Intelligenza artificiale di Flood Hub utilizza diversi dati liberamente disponibili, come le previsioni del tempo e le immagini satellitari, e combina due modelli: uno idrologico, che prevede la quantità di acqua che scorre in un fiume; poi un modello di inondazione che indica quali aree saranno interessate e quanto sarà profonda l’acqua.
I governi, le organizzazioni umanitarie e i singoli individui interessati da inondazioni ed eventi meteo estremi potranno utilizzare Flood Hub per prepararsi all’emergenza, visualizzando i dati e le previsioni sulle inondazioni rilevanti a livello locale fino a 7 giorni prima dell’evento, un aumento considerevole rispetto allo scorso anno, quando le informazioni erano disponibili solo con 48 ore di anticipo.
Conoscere vuol dire potersi “salvare“.