7 Giugno 2023
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città post covid

La vita in città post Covid

Stili di vita e comportamenti stanno cambiando. Così come le città: ecco la teoria dei 15 minuti ideata dalla città di Milano

Tempo di lettura: 2 minuti

Qualcosa ci rimarrà addosso di questo Covid-19. Almeno negli stili e nei comportamenti: non sarà facile un giorno – tolta la mascherina – avvicinarsi a parlare a qualsiasi nostro interlocutore.

Insomma, una certa distanza ci resterà addosso. Ma nel frattempo avremo – forse – capito che le stanze in cui soggiorniamo vanno aerate sovente. Oppure, che le mani devono spesso essere deterse perché ricettacolo di virus e batteri.

Nel frattempo, anche attorno a noi le cose saranno cambiate. A cominciare dalle grandi città. Molte delle quali hanno investito in nuove piste ciclabili e servizi di vicinanza.

Un interessante esperimento porta il nome di Milano 15 minuti ed è stato concepito dalla Giunta Sala per elaborare una strategia di modifica degli stili di vita dei cittadini e dell’organizzazione delle città, dovuti a distanziamenti e precauzioni necessari per il Coronavirus

In sostanza si punta a creare tutto a portata di quartiere: servizi, negozi, centri sportivi da vivere sul proprio territorio senza doversi spostare più in là di 15 minuti a piedi.

Il capoluogo lombardo sta quindi ridefinendo l’uso delle strade e degli spazi pubblici. Puntando ad aumentare gli spostamenti di superficie non inquinanti (piedi, bici, mobilità leggera) e sviluppando aree che consentiranno sviluppi commerciali, ricreativi, culturali, sportivi, rispettando i rispettivi distanziamenti fisici (ma non sociali).

L’invito ai cittadini, ma anche agli imprenditori, è riscoprire la dimensione dei quartieri. E superare anche la condizione di quelli di periferia perché tutto diventa centrale e soddisfacente per i propri bisogni.

Il documento che la giunta milanese ha prodotto (qui il pdf) rileva anche che bisogna lavorare per mantenere vivi i settori economici che erano di successo, a maggior ragione è necessario incrementare risorse, attenzioni e offrire possibilità a coloro che erano già in difficoltà prima della crisi e a chi in questi due mesi è stato, o rischia di essere, espulso dal mondo del lavoro.

Ci immaginiamo negozi di prossimità di tutti i tipi, mentre riapriranno anche i cinema e i teatri di quartiere? Lo speriamo con grande intensità. In effetti avere i centri culturali a portata di 15 minuti farà bene a tutti.