Il nostro sistema elettrico deve cambiare, non ci sono dubbi. E anche se non tutti i Governi hanno preso impegni per limitare gli effetti dei cambiamenti climatici, il buon senso – e i dati scientifici – ci obbligano ad aumentare il passo e ad accelerare la transizione energetica.
Un percorso che dovrà portare a un graduale passaggio dall’energia prodotta attraverso le fonti fossili, per aumentare sempre di più la quota di energia derivante dalle fonti rinnovabili.
Soprattutto, è necessario che l’elettrificazione continui a crescere e a raggiungere il maggior numero di persone: secondo il Bnef New Energy Outlook 2019, entro la metà del secolo, il 40% della domanda finale di energia sarà soddisfatta proprio dall’elettricità (più del doppio rispetto a quel 19% del 2017). Il 63% di questa energia sarà generata da pannelli fotovoltaici e impianti eolici.
L’elettrificazione avrà un effetto dirompente anche sui trasporti su strada. Auto elettriche in più significa energia elettrica consumata a iosa? Non proprio: grazie alla maggiore efficienza intrinseca dei motori elettrici, il trasporto stradale entro il 2050 consumerà meno energia di oggi, nonostante un’espansione di ben il 75% del parco veicoli.
La chiave di volta è, quindi, l’elettrificazione, perché l’energia è un abilitatore fondamentale per il progresso e per la crescita; al tempo stesso, senza energia pulita e accessibile a tutti non ci può essere un futuro di benessere diffuso e sostenibile.
A dispetto delle buone pratiche di efficienza, la domanda di energia nel mondo è in continua crescita, ma quella di elettricità cresce a una velocità doppia. Il costo dell’energia elettrica prodotta dalle rinnovabili è sempre più basso – dal 2010 a oggi il costo del solare fotovoltaico è diminuito dell’89%, mentre quello da eolico onshore del 40% (fonte: Bnef New Energy Outlook 2019 – Costo espresso in $/MWh).
Se immaginiamo la nostra strada come a un percorso di montagna, oggi ci troviamo praticamente all’inizio del sentiero. Abbiamo appena superato il picco del consumo di carbone – avvenuto nel 2014 – ma la presenza delle energie pulite nel nostro mix energetico è ancora bassa (solo il 20%).
Nel 2050, come indicato dalla direttiva Ue, dovremo aver raggiunto il 44% di energia rinnovabile all’interno del mix: chi si è cimentato in camminate montane o va in bicicletta sa bene che una pendenza del 24% è molto impegnativa!
Le tappe fondamentali lungo questa strada sono rappresentate dall’anno 2032 quando, secondo le previsioni dell’Energy Transition Outlook 2019, report che ha analizzato il settore dell’energia a livello mondiale, realizzato dalla società di certificazione Dnv Gl, la metà dei veicoli passeggeri venduti sarà elettrica e dal 2036 quando il 95% della popolazione mondiale avrà accesso all’elettricità.
A metà percorso, quindi, potremo capire se riusciremo ad arrivare alla meta o se avremo fallito il nostro obiettivo. In questo cammino dobbiamo però considerare un elemento dinamico e variabile che ci viene in aiuto. Si tratta dello sviluppo tecnologico: perché le innovazioni del nostro sistema energetico non sono finite.