Si può fare, anzi si deve fare un’industria che non guardi solo al profitto, ma anche al bene delle comunità e dell’ambiente. Ce lo suggerisce da tempo Christian Felber, economista austriaco e ideatore del movimento internazionale dell’Economia del Bene Comune.
Felber, che troviamo anche tra I firmatari di Pace con il capitale? Un appello contro l’adattamento della Chiesa Evangelica al potere dell’economia, concentra la sua proposta sulla possibilità di costruire un patto equo tra Stati democratici per un’economia che metta al centro diritti e Sostenibilità.
Un modo per superare i trattati commerciali internazionali. “L’obiettivo massimo – è il suo pensiero – sarebbe riuscire a creare una Zona di Commercio Etico sotto l’egida dell’Onu“.
“Tra libero mercato e protezionismo, può esistere una terza via?” si domanda Felber nel libro Si può fare, pubblicato da Aboca Edizioni (pp.264, €20).
Dopo aver analizzato le tappe fondamentali dei capisaldi teorici del libero commercio, partendo da Adam Smith e David Ricardo, l’economista indica il nuovo fine delle relazioni economiche che dovrebbe essere una piena attuazione dei diritti umani, uno sviluppo sostenibile, una buona vita per tutti. Il commercio è un mezzo, non un fine.
Anche le Bcorp sono ormai sulla strada di un’industria e un commercio che non ha solo come fine ultimo il profitto. Con Bcorp si indentificano ormai molte aziende certificate sotto l’egida di Blab (associazione non profit americana che ha dato vita al movimento Bcorp) che dimostrano, una volta superato il percorso di assessment (anzi di B Impact Assessment), di perseguire alti standard di prestazioni sociali e ambientali.
In Italia le Bcorp, accompagnate dalla società di consulenza Nativa, sono un movimento sempre più attivo e in piena emergenza sanitaria hanno lanciato un messaggio importante: Unlock The Change, progetto di sensibilizzazione per chiedere alle imprese e alle istituzioni di accelerare verso una visione economica che risponda alle priorità del nostro tempo, creare un sistema economico e di business sostenibile, che rigeneri la società e l’ambiente.
Spesso le Bcorp italiane sono anche Società Benefit. Opzione giuridica recepita dallo Stato italiano dove si mette in luce – nello stesso statuto delle aziende che si incamminano su questa strada – come si intenda assolvere questa missione. Le Società Benefit come le Bcorp hanno la finalità sociale e ambientale proprio accanto a quella del profitto.
Perché essere Sostenibili oggi non è più solo saggio, ma necessario per la sopravvivenza dell’impresa. Possiamo definire tutto ciò Green Economy, dove il valore di un prodotto non può più essere espresso attraverso il suo prezzo monetario, così come il livello di prosperità di un popolo non è più esprimibile dal Pil.