28 Marzo 2023
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Idrogeno, motore di una nuova rivoluzione industriale. Anche in Italia

Politica e finanza hanno gli occhi puntati sul fattore H. Il perché risiede nelle sue doti ecologiche

Tempo di lettura: 2 minuti

Auto, bus, treni, camion a idrogeno. Ma non solo: l’idrogeno si presta bene a essere mischiato con il gas naturale. Il che vuol dire, per esempio, che miscelato nelle caldaie per il riscaldamento, potrà generare minori quantità di gas serra.

La rivoluzione è in atto e coincide con lo sdoganamento del fattore H. Proprio come Jeremy Rifkin da tempo va predicando: “con l’idrogeno si entra nella terza (o quarta -ndr) rivoluzione industriale“. E in effetti potrebbe contribuire a mitigare i problemi dei cambiamenti climatici.

L’idrogeno è in grado di stoccare l’energia: ovvero dimostra di dare affidabilità anche alle energie rinnovabili: solare, eolico, idroelettrico e energia da moto ondoso trovano un alleato stabilizzatore proprio nel fattore H.

Parte del recente Green Deal dell’Ue riguarda anche una strategia per l’idrogeno, che mira a una produzione di 1 milione di tonnellate di idrogeno rinnovabile entro il 2024, in aumento a 10 milioni di tonnellate entro il 2030.

Anche la finanza si sta accorgendo del potenziale. Uno studio commissionato da Candriam, azienda che si occupa di investimenti finanziari, ha evidenziato come le misure governative varate ultimamente dall’Europa a sostegno dell’idrogeno hanno dato un forte impulso alla crescita di una serie di titoli legati a questa materia prima, con alcune quotazioni azionarie triplicate negli ultimi dodici mesi.

Vero è che le tecnologie che sfruttano l’idrogeno come fonte energetica si trovano in stadi di sviluppo diversi a seconda della loro applicazione e delle esigenze dei diversi settori.

Nel trasporto ferroviario, per esempio, sono già in fase di sperimentazione treni a idrogeno. Alstom e Infraserv Höchst sono al lavoro per sviluppare una stazione di rifornimento per treni a idrogeno nella regione del Reno-Meno.

La stazione di rifornimento verrà costruita nell’Industriepark Höchst e permetterà, dal dicembre 2022, di alimentare la più grande flotta di treni passeggeri a celle a combustibile del mondo.

Alstom fornirà i treni a celle a combustibile che Rmv utilizzerà, mentre Infraserv Höchst, gestore del parco industriale, sta costruendo e gestendo la stazione di rifornimento.

In altri settori invece la fase di sviluppo è cominciata da poco e richiederà almeno 20 anni per ottenere risultati utilizzabili. The European HouseAmbrosetti ha mappato la filiera industriale dell’idrogeno e individuato le tecnologie abilitanti attraverso un modello innovativo che ha visto l’analisi di oltre 3.700 tecnologie.

L’Italia, grazie alla sua posizione come seconda manifattura d’Europa e alla sua lunga esperienza sul gas naturale – ha recentemente affermato Valerio De Molli, ceo di The European House – Ambrosettipossiede tutte le condizioni per poter ambire a diventare un punto di riferimento tecnologico per la filiera industriale dell’idrogeno“.