Coniata nel 1984 dalla sociologa francese Monique Haicault, l’espressione carico mentale indica una condizione di stress che deriva dal doversi occupare, oltre che degli aspetti professionali, anche della gestione della quotidianità.
Se state pensando che questa condizione affligge soprattutto le donne, che sia una delle manifestazioni più evidenti della disparità di genere, che sia il risultato di un’iniqua distribuzione dei compiti… avete perfettamente ragione.
Sulle donne ricadono, infatti, la maggior parte degli impegni organizzativi che consentono alle famiglie, soprattutto a quelle con figli, di funzionare: programmare le attività extrascolastiche, cucinare e lavare, non far mancare il necessario per andare scuola, quaderni o matite o abiti che siano, occupandosi allo stesso tempo di vigilare sul benessere e la tenuta emotiva dei membri (dai più giovani a quelli più anziani) della famiglia sono spesso attività di cui si occupano le donne.
Che però in molti casi lavorano, magari in contesti in cui devono mostrarsi professionali ed efficienti, con il risultato che sono numerose le donne che hanno la sensazione di non avere tempo per sé e di non riuscire a seguire tutti gli impegni di cui sono punteggiate le loro giornate.
Gli effetti possono essere pesanti e possono comprendere insonnia, stanchezza cronica, calo della libido e problemi relazionali, fino ad arrivare, nei casi più gravi, a stati acuti di ansia, attacchi di panico, burnout o depressione.
Per gestire queste situazioni, UnoBravo, servizio online di consulenza psicologica, consiglia come prima cosa di dare ascolto alle proprie emozioni, stando attenti, oltre a segnali fisici come il costante senso di stanchezza e i disturbi del sonno, a segnali come la sensazione di non avere mai tempo e il senso di colpa per non fare abbastanza.
Se si individuano questi sintomi, occorre chiedere aiuto ai familiari e alle persone che ci stanno intorno, delegando ad altri l’organizzazione e lo svolgimento di alcune mansioni.
Ancora più importante, bisogna cercare di capire quali sono le aspettative che abbiamo su noi stessi e qual è la percezione che abbiamo di noi quando, per qualsiasi motivo, non raggiungiamo ciò che ci eravamo prefissati. Obiettivo, come si è detto, non semplice: in questi casi può essere d’aiuto affidarsi a un esperto, con cui si potranno individuare cause della condizione di stress e possibili soluzioni.
Lo sport, oltre a migliorare la condizione fisica e il benessere, può essere un valido aiuto per mitigare gli effetti dello stress. Secondo l’Osservatorio Compass, nel 2022 gli italiani hanno speso in media quasi 500 euro per palestre, piscine e centri sportivi, e si stima che nel 2023 il budget dedicato all’attività fisica potrà aumentare fino a sfiorare i 600 euro, con una potenziale crescita del 29% delle iscrizioni alle palestre.
A ostacolare la frequenza delle palestre sono l’età avanzata e le difficoltà economiche: per queste ultime può venire in aiuto la formula Buy Now Pay Later, una modalità di pagamento che consente di dilazionare una spesa senza costi aggiuntivi.
In effetti, per il 23% degli intervistati dall’Osservatorio Compass, il Buy Now Pay Later è un fondamentale incentivo per poter praticare più sport.
Peraltro, Compass fa notare come la cura di sé non passi solo dallo sport: nel 2022 il 56% del campione si è rivolto a dietologi e nutrizionisti, a centri estetici e termali, con una spesa media di circa 460 euro. Per il 2023 le previsioni sono rosee, con la metà degli italiani che dedicherà più attenzione all’alimentazione (53%) o che si concentrerà sull’attività fisica (50%).
