5 Maggio 2024
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Caldaie a gas, fine degli incentivi dal 2024

La direttiva ‘Case green’ recentemente approvata dal Parlamento europeo ha messo al bando le caldaie a combustione fossile, cancellando bonus fiscali da gennaio 2024 e facendone divieto di installazione nelle nuove costruzioni e negli immobili in ristrutturazione dal 2025

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Caldaie a combustione fossile addio. Da gennaio 2024 nessuno stato membro dell’Unione Europea potrà, infatti, erogare incentivi fiscali per il loro acquisto. A stabilirlo è la direttiva ‘Case green’ recentemente approvata dal Parlamento europeo, che in questo modo ha voluto mettere un importante stop all’utilizzo dei sistemi di riscaldamento a combustibile fossile. A beneficiare dei bonus potranno essere solo gli apparecchi certificati per funzionare con gas rinnovabili (come idrogeno e biometano) e i sistemi ibridi, ossia quelli costituiti da una pompa di calore e una caldaia a condensazione, controllati da un’unica centralina.

Con il recepimento della direttiva da parte degli stati membri scatterà dal 2025 anche il divieto di installazione delle caldaie a gas nelle nuove costruzioni e negli immobili in ristrutturazione: una misura che punta a spingere al massimo la diffusione di sistemi a basso impatto ambientale per arrivare a centrare gli obiettivi di neutralità climatica fissati dalla UE per il 2050. Tra questi sistemi spiccano, in particolare, le pompe di calore elettriche, che non prevedono combustione e garantiscono un impatto praticamente nullo quando utilizzano energia elettrica di provenienza rinnovabile. Si tratta di sistemi particolarmente interessanti dal punto di vista dell’efficienza, che permettono di sfruttare la differenza di temperatura interno/esterno per fornire energia termica da usare non solo per la climatizzazione delle abitazioni, ma anche per scaldare l’acqua sanitaria.

Altri sistemi a basso impatto ambientale sono costituiti dalle caldaie ibride, che in virtù del loro mix energetico continueranno a beneficiare di incentivi ed ecobonus. Questi impianti mettono a disposizione più generatori di calore, sfruttando al massimo la componente della pompa di calore in condizioni stabili di richiesta termica e la caldaia a condensazione ogni volta in cui la domanda aumenta. E questo sia per quanto riguarda il riscaldamento che l’acqua calda.

Vaillant Group, sempre più investimenti in pompe di calore

Vaillant Group, da sempre pioniere nel settore della tecnologia del riscaldamento, della ventilazione e del condizionamento d’aria, offre già da tempo un interessante ventaglio d’offerta per quanto riguarda le pompe di calore, ambito su cui sta continuando a investire in modo sempre più strategico. Uno degli ultimi annunci riguarda l’apertura di un nuovo mega stabilimento per la produzione di pompe di calore elettriche a Senica, in Slovacchia. Con una superficie di 100.000 metri quadrati, lo stabilimento produrrà circa 300.000 sistemi all’anno, arrivando di fatto a raddoppiare la capacità produttiva dell’azienda.

“L’inaugurazione di questo nuovo mega stabilimento concorre a sostenere il percorso di trasformazione di Vaillant Group in un produttore leader di pompe di calore. Con l’aumento della capacità produttiva, l’azienda sta contribuendo a plasmare con successo la transizione dei sistemi di riscaldamento in Europa e a raggiungere l’obiettivo dell’UE di dieci milioni di pompe di calore di nuova installazione entro il 2027”, ha commentato il CEO di Vaillant Group, Dr.-Ing. Norbert Schiedeck, evidenziando come al nuovo impianto di produzione di Senica sia stata conferita la certificazione più alta dello standard internazionale BREEAM per la costruzione sostenibile ed ecologica. Sostenibilità ulteriormente supportata dall’utilizzo di energia elettrica proveniente al 100% da fonti rinnovabili. Dal 2016 ad oggi gli investimenti di Vaillant Group nella direzione delle pompe di calore hanno raggiunto ormai il miliardo di euro, cifra destinata a raddoppiare in base ai piani dichiarati dal Gruppo, che non punta solo ad ampliare le proprie capacità di produzione, ma anche e a sviluppare nuovi servizi digitali connessi a questi sistemi.