Fondato nel 2004, il Consorzio Ecolamp è uno dei 13 sistemi collettivi che operano nel nostro Paese per la raccolta dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee).
A oggi aderiscono al consorzio, che opera su tutto il territorio nazionale, oltre 300 produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Di recente proprio questo consorzio ha presentato i dati sulla raccolta del 2021, confermando la stabilità di un trend che rimane, nel complesso, positivo. Scendendo più nel dettaglio, l’anno scorso sono state raccolte 3.184 tonnellate di Raee.
Di queste, poco più della metà, il 52%, è costituito da quelle che vengono definite sorgenti luminose esauste (R5). Il restante sono piccoli elettrodomestici, elettronica di consumo e apparecchi di illuminazione giunti a fine vita (R4).
Per quanto riguarda la prima categoria, che pesa poco più di 1.650 tonnellate, un 41% è stato conferito da installatori e manutentori, attraverso i servizi volontari di raccolta messi a disposizione dal consorzio, e un 59% proviene dai centri di raccolta comunali e dai luoghi di raggruppamento della distribuzione dedicati ai conferimenti dei privati cittadini.
Nella categoria R4 si registra invece una crescita dei conferimenti da parte degli utenti professionali. Andando ad analizzare la ripartizione territoriale della raccolta delle sorgenti luminose, Lombardia, Veneto, Lazio, Emilia-Romagna e Toscana si piazzano ai primi cinque posti, con Milano (112 tonnellate), Roma (91 tonnellate) e Bergamo (77 tonnellate) al top della classifica delle province.
Note positive anche per Pisa, passata quest’anno dalla quattordicesima alla settima posizione con 46 tonnellate e per Napoli, che anche per lo scorso anno si è piazzata prima tra le province del Sud Italia, con 30 tonnellate conferite.
Insomma, dati incoraggianti, che vanno però valutati tenendo conto dello scenario nazionale. Che, purtroppo, come emerge dall’ultima edizione del rapporto L’Italia del Riciclo, non brilla in Europa.
Il tasso nazionale di raccolta dei Raee (domestici e non domestici), calcolato secondo le nuove metodologia prevista dalla normativa, è infatti pari al 38,4% dell’immesso al consumo medio del triennio precedente, quindi molto lontano dall’obiettivo del 65% previsto per il 2019.
In termini di raccolta pro-capite l’Italia presenta una performance di 6,14 kg/ab, molto staccata dai valori di Liechtenstein, Austria e Svezia che, nello stesso periodo, hanno raccolto rispettivamente 15,3, 13 e 12,1 kg/ab.