Il richiamo della montagna è sempre più vivo negli italiani. E questa volta anche la politica non si è voltata dall’altra parte ma, con un disegno di legge contenente le Disposizioni per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane ha sottolineato come i territori montani rappresentino una risorsa importante per un Paese come l’Italia. E non solo quando si parla di vacanze.
Il disegno di legge, che prevede tre direttive di intervento (servizi essenziali, sanità e scuola) da attuare nell’ambito della Strategia Nazionale per la Montagna Italiana (Snami), mira a garantire l’accessibilità a tutti i servizi essenziali anche in montagna, promuovendo lo sviluppo di attività imprenditoriali agricole e forestali, giovani e innovative.
Queste iniziative verranno attuate grazie all’istituzione del Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane (Fosmit) con uno stanziamento di 100 milioni di euro per il 2022 e di 200 milioni a decorrere dal 2023.
Il ritorno alla montagna porta con sé nuovi mestieri e specializzazioni messi al centro del Ddl montagna con green community in testa.
“Abbiamo previsto, con il nuovo Ddl – ha commentato Mariastella Gelmini, Ministro per gli Affari regionali e le autonomie durante un convegno organizzato a Edolo (Brescia) presso il Polo Unimont dell’Università degli Studi di Milano – interventi per le professioni di montagna e per garantire i servizi anche in questi territori. Servizi che significano innanzitutto salute e scuola.
Gli operatori sanitari e gli insegnanti che presteranno servizio nei territori montani avranno riconosciuto un punteggio extra per le rispettive graduatorie. Vogliamo che sia possibile una vita lavorativa, familiare, sociale ed economica normale anche in montagna: la legge quadro approvata poche settimane fa dal Consiglio dei Ministri è uno strumento fondamentale per raggiungere questi obiettivi“.
Il disegno di legge interviene, in modo particolare, attraverso lo sviluppo dei seguenti punti messi ben in evidenza da Uncem, Unione nazionale comuni, comunità enti montani:
- sanità di montagna (forme di incentivazione in favore dei medici e degli operatori sociosanitari che prestano la propria attività lavorativa nei Comuni montani)
- scuole di montagna (agevolazioni e premialità per gli insegnanti che prestano il servizio scolastico nelle aree montane)
- servizi di telefonia mobile e accesso a internet (sono incentivati la copertura dell’accesso a internet in banda ultralarga e gli interventi sulle infrastrutture idonei a garantire la continuità dei servizi di telefonia mobile)
- incentivi agli imprenditori agricoli e forestali (credito di imposta, agli imprenditori agricoli e forestali che esercitano la propria attività nei Comuni montani e che investono nelle pratiche benefiche per l’ambiente e il clima)
- misure fiscali di favore per le imprese montane “giovani” (credito d’imposta per le piccole e microimprese che intraprendono la propria attività nei Comuni montani destinatari di tale forma di agevolazione e in cui il titolare o almeno uno degli esercenti non abbia compiuto 36 anni di età)
- misura “Io resto in montagna” (detrazioni sul mutuo per chi, con meno di 41 anni, acquista una prima casa in un Comune montano con meno di 2mila abitanti)