25 Aprile 2024
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Viaggiare in treno? Bello, ma mai facile

Il nostro Paese, prigioniero di una densità di traffico tra le più alte al mondo, trarrebbe enormi benefici dal potenziamento delle linee ferroviarie, urbane e non. Nonostante qualche piccolo miglioramento, i decisori sembrano però puntare sul trasporto su gomma: la speranza è che le dinamiche di innovazione sociale possano riuscire a compensare la miopia della politica

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Tra ritardi, treni cancellati senza preavviso, guasti misteriosi e scioperi ricorrenti, la vita dei pendolari spesso assomiglia a una corsa a ostacoli in cui ogni giorno è diverso dagli altri. Sì, perché in Italia muoversi in treno per recarsi al lavoro è tutto fuorché facile e i segnali, nonostante qualche piccolo miglioramento, non sono assolutamente incoraggianti.

È quanto denuncia Legambiente nell’edizione 2023 del Rapporto Pendolaria, che come ogni anno fa il punto sullo stato del trasporto su ferro, quindi treni, tranvie e metropolitane, nel nostro Paese. Il dato da cui si può partire è quello delle nuove inaugurazioni di nuovi binari in città, che dal 2018 al 2022 sono state complessivamente inadeguate, qualche centinaio di metri nel 2018 e zero assoluto tra il 2019 e il 2020, con una timida ripresa nel 2021 (1,7 km) e nel 2022, 5,3 km, grazie all’apertura della prima tratta della Linea 4 della Metropolitana a Milano.

Il rapporto conferma poi il cronico divario tra Nord e Sud del Paese e certifica che, nonostante gli impatti di inquinamento e cambiamenti climatici siano sempre più evidenti, la politica continua a puntare sul trasporto su gomma: secondo i dati del Conto nazionale trasporti, dal 2010 al 2020 sono stati realizzati 310 km di autostrade, a cui si aggiungono migliaia di chilometri di strade nazionali, a fronte di 91 chilometri di metropolitane e 63 km di tranvie.

Una delle principali criticità individuate nello studio è lo scarso impegno delle Regioni, che nel 2021 hanno investito lo 0,57% dei bilanci regionali, in crescita rispetto allo 0,34% del 2020, ma in diminuzione rispetto allo 0,65% del 2019.

Non mancano, per fortuna, notizie positive, come l’istituzione con la Legge di Bilancio 2022 del Fondo per la strategia di mobilità sostenibile, che mette a disposizione 2 miliardi di euro per ridurre le emissioni di gas serra del settore dei trasporti e i nuovi finanziamenti per l’acquisto di treni regionali e per l’ammodernamento delle linee locali: tutte risorse importanti e tuttavia, secondo Legambiente, occorrerebbe stanziare almeno 2 miliardi di euro all’anno da qui fino al 2030.

Si tratta di misure sempre più necessarie, considerato che, con 666 auto per 1.000 abitanti, il nostro Paese è al secondo posto in Europa per il più alto tasso di motorizzazione, dopo il Lussemburgo. Con effetti evidenti sulle emissioni, dato che in Italia i trasporti sono responsabili di oltre il 25% delle emissioni totali nazionali di gas serra e quasi tutte (93%) provengono dal trasporto su gomma, con il 70% di queste riconducibile alle automobili.

Oltre al potenziamento del trasporto su ferro, una misura che dà risultati anche nel breve periodo è la diffusione dello smart working: a certificarlo è uno studio condotto dall’Enea e pubblicato sulla rivista Applied Sciences, che ha coinvolto 1.269 lavoratori agili delle Pubblica amministrazione a Roma, Torino, Bologna e Trento nel quadriennio 2015-2018.

In particolare, lo studio ha preso come base una suddivisione con tre giorni in presenza e 2 in smart e ha certificato che ogni giorno di lavoro a distanza permetterebbe di evitare 6 kg di emissioni dirette in atmosfera di CO2 e di ridurre ossidi di azoto, monossido di carbonio, PM10 e PM2,5.

In un anno, si potrebbe evitare di emettere circa 600 chilogrammi di anidride carbonica per lavoratore, con notevoli risparmi i termini di tempo (circa 150 ore), distanza percorsa (3.500 km) e carburante (260 litri di benzina o 237 litri di gasolio). Con miglioramenti sensibili della qualità della vita dei lavoratori e della vivibilità dei centri urbani, che potrebbero (finalmente) vedere ridotto l’assedio di auto e mezzi a motore.