25 Aprile 2024
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mobilità elettrica - viaggiare in elettrico

Viaggiare in elettrico: anche in Italia si può

L’auto elettrica ormai è una realtà: l’ultima barriera psicologica – quella della scarsa autonomia e della mancanza di punti di ricarica – sta lentamente cedendo, aprendo così la strada ai viaggiatori a zero emissioni che, con una pianificazione, possono ormai muoversi verso qualunque destinazione, senza problemi

Tempo di lettura: 3 minuti

La transizione verso la mobilità sostenibile sta registrando negli ultimi anni una significativa accelerazione. Anche in Italia. Nel nostro Paese, ormai conosciuto per uno dei tassi di motorizzazione tra i più elevati in Europa e con elevati costi sociali del trasporto, il passaggio all’elettrico può creare importanti opportunità di sviluppo, stimolando la crescita e la competitività del settore, anche grazie all’espansione internazionale delle imprese legate alla e-mobility.

Ma, se da un punto di vista strutturale e tecnologico il viaggiare sulle quattro ruote “elettriche” è una realtà, di fatto, esistono ancora resistenze da parte del mercato e degli utilizzatori che, principalmente, temono problemi di autonomia e di prestazioni nell’acquisto di un’auto elettrica.

Secondo una recente indagine resa nota in occasione dell’evento dedicato alla mobilità elettrica That’s Mobility, la paura più grande degli utilizzatori nel considerare l’auto elettrica come unica auto di famiglia (60% del campione) riguarda la potenziale difficoltà di fare rifornimento, a cui segue correlata la mancanza di un’alternativa al rifornimento self service (26%), con un 18% di persone intervistate che non sa cosa potrebbe accadere all’auto elettrica in caso di guasto.

L’altro aspetto determinante riguarda il prezzo di acquisto di un’auto ecologica, ancora molto alto; per questo motivo la preferenza della maggioranza delle persone interpellate va ancora alle ibride – dove la sicurezza della propulsione tradizionale assopisce molti timori – a cui seguono, non molto distanziate, le formule senza ricarica e plug-in con ricarica (circa il 27% delle preferenze), lasciando molto indietro le auto elettriche pure, considerate soltanto dal 14,4% del campione.

Viaggiare in elettrico su e giù per l’Italia

Considerare di effettuare un viaggio, anche lungo, utilizzando un’auto elettrica, quindi, non è più un problema tecnologico ma puramente culturale e psicologico.

Nel rapporto Le città elettriche realizzato da Legambiente in collaborazione con MotusE (associazione per la mobilità elettrica), pubblicato a inizio 2019, si legge infatti “che in Italia sono presenti 2.684 prese in colonnine con meno di 11 kW e 5.507 in colonnine più potenti”.

Certamente la loro distribuzione non è uniforme sul territorio italiano: considerando le colonnine di potenza maggiore si passa dalle 1.134 della Lombardia alle 79 della Calabria, 76 della Sardegna, 48 dell’Abruzzo e 27 della Basilicata.

Per quelle con potenza inferiore a 11kW, si passa dalle 699 prese disponibili in Toscana alle 43 della Sardegna, 41 della Sicilia, 29 dell’Abruzzo, 25 della Calabria, 14 della Campania, fino alle 7 della Basilicata.

Come si nota, numeri più bassi ma comunque presenti: la possibilità di ricarica di un veicolo elettrico non è più un’utopia anche in una regione piccola come la Basilicata.

Come mettere a riposo, dunque, la nostra ansia nel considerare di viaggiare in elettrico in tutta Italia? Semplicemente pianificando il viaggio. Certamente, rispetto all’abitudine di prendere l’auto e partire all’improvviso, senza programma, l’utilizzo di un’auto elettrica richiede un preciso piano di viaggio che consideri la dislocazione delle colonnine elettriche. Difficile, ma non impossibile, grazie anche alla disponibilità di app che danno indicazioni in questo senso.

La più diffusa, Nextcharge, dà informazioni anche sulle colonnine dislocate all’estero. Applicazioni utili sono anche quella di Enel Energia, E-go Ricarica, oppure Recharge Around di Repower; citiamo anche l’app sviluppata da A2A, E-Moving, che però visualizza le sole colonnine di ricarica di Milano e Brescia, e PlugShare che conta 140.000 stazioni in tutto il mondo.

Tutte forniscono, oltre alla dislocazione delle colonnine, anche le relative potenze di ricarica e i costi. È necessaria una pianificazione a priori per capire se gli eventuali abbonamenti di ricarica stipulati con il proprio operatore energetico siano utilizzabili o richiedano un’integrazione tariffaria. Viaggiare in elettrico, quindi, è possibile a patto però di pianificare attentamente le tappe del viaggio, che coincideranno necessariamente con la posizione delle colonnine di ricarica.