Le misure restrittive, necessarie per far fronte all’emergenza Covid-19, hanno modificato le abitudini degli italiani non solo nella quotidianità, ma anche nella scelta delle tanto agognate vacanze estive. Quest’anno, invece di optare per le classiche mete affollate delle riviere o dei luoghi montani più gettonati, molti italiani sceglieranno località caratterizzate da ampi spazi e natura incontaminata. L’estate 2020 potrebbe quindi sancire l’inizio ufficiale di un nuovo trend: l’undertourism.
COSA SIGNIFICA UNDERTOURISM?
Si parla di Undertourism per indicare una forma di turismo sostenibile che vede come protagoniste destinazioni alternative a misura d’uomo. Spesso si tratta di mete, al di fuori dei flussi turistici di massa, che consentono di vivere una vacanza all’insegna di attività che conciliano il recupero dell’equilibrio psicofisico (spesso messo a dura prova durante l’anno), il contatto con il territorio e con stili di vita autentici.
La voglia di instaurare nuovamente un rapporto primordiale con il territorio è stata solo in parte spinta dalle misure di contenimento. Infatti, già da qualche anno a questa parte, sono nate alcune realtà che hanno come obiettivo quello di promuovere una forma di turismo responsabile, votato alla conoscenza della località scelta come meta e della popolazione autoctona.
I ragazzi della cooperativa A perdifiato sono un ottimo esempio di organizzazione nata con l’obiettivo di valorizzare il Parco Regionale dei Colli Euganei. Alcune delle attività da loro organizzate comprendono escursionismo per tutte le fasce di età e per tutti i livelli di esperienza e soggiorni nella natura all’interno di innovative tende da campeggio portatili, che vengono sospese ad un metro e mezzo di altezza dal suolo.
E ancora, la cooperativa Majella, un vero e proprio centro di educazione ambientale di interesse Regionale, che gestisce, per conto dell’ente Parco Nazionale della Majella, il Centro di Visita di Lama dei Peligni. All’interno dell’area da loro gestita è possibile visitare il Museo Naturalistico-Archeologico “M. Locati” e il Giardino Botanico “M. Tenore”. Inoltre la cooperativa, oltre a organizzare attività per sensibilizzare ed educare i turisti, si sta occupando attivamente anche della reintroduzione del camoscio d’Abruzzo sulla Majella.
Visto l’andamento degli ultimi anni, si potrebbe pensare (e sperare) che il turismo del futuro avrà come obiettivi la scoperta e lo sviluppo del territorio, l’incontro con le comunità locali e stili di vita sani e sostenibili votati al risparmio energetico e all’utilizzo di fonti di energia rinnovabili, il rispetto per la natura e le persone e l’utilizzo di prodotti biologici a km zero.