28 Marzo 2024
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Turisti sempre meno per caso

L'industria turistica è una porzione importante del Pil e dà lavoro a milioni di persone in tutto il mondo, ma ha impatti sugli ecosistemi che non possono più essere trascurati: la riconversione ecologica di strutture e processi è in atto. Ma molto dipende anche dalle nostre scelte

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Secondo le ultime stime disponibili, a livello globale il settore del turismo contribuisce attorno all’8% alle emissioni complessive di anidride carbonica (fonte, Sustainable travel international). Un valore non trascurabile, che dipende soprattutto dal contributo dei mezzi di trasporto usati per spostarsi, magari tra continenti diversi.

Metà delle emissioni del settore sono infatti legate ai viaggi in aereo e in auto, seguiti dagli spostamenti in moto, bus, treno e nave. Nel conteggio complessivo rientrano poi le emissioni legate alla costruzione degli edifici turistici e delle infrastrutture a loro servizio.

La gestione delle strutture conta: l’aria condizionata risulta particolarmente energivora e pure i sistemi di illuminazione hanno un ruolo non trascurabile.

E, anche in questo settore, gli sprechi alimentari hanno un ruolo rilevante, che va ad aggiungersi alla già elevata impronta di carbonio legata al fatto che gran parte delle strutture turistiche importano il cibo che servono ai loro ospiti.

Infine, a qualunque latitudine si viaggi, è consuetudine tornare a casa con un regalo per parenti e amici, e così anche lo shopping associato al turismo globale non può essere escluso dal conteggio.

Per fortuna, il settore è parte di quel movimento verso la decarbonizzazione che sta acquisendo sempre più slancio in ogni parte del mondo e si moltiplicano gli sforzi per ridurre le emissioni dei viaggiatori e salvaguardare quelle bellezze naturali che spesso vengono scelte come mete da chi parte.

Come testimoniato dagli Oscar per l’ecoturismo di Legambiente, anche il nostro paese non fa eccezione. L’edizione di quest’anno ha premiato network, aree protette e strutture ricettive che hanno fatto della sostenibilità e dell’inclusività la cifra della loro offerta turistica.

I riconoscimenti per le strutture ricettive sono andati alla SmartFit House di Pescara, in Abruzzo, un bed & breakfast ecosostenibile e con una gestione particolarmente attenta e al benessere degli ospiti; al Camping Capo Ferrato, a Costa Rei, in Sardegna, che lavora per valorizzare il territorio e ha uno stabilimento balneare che aderisce al programma Tartawatchers per la salvaguardia della Caretta caretta.

In Sicilia è stato premiato l’Ibis Styles Hotel di Acireale (Ct), che ha adottato diverse misure per ridurre il proprio impatto sull’ambiente, mentre è toscana La Facenda di Albinia (Gr), che ha ricevuto un premio per la coerenza tra conduzione dell’attività agricola e l’attività della struttura agrituristica.

L’organizzazione ambientalista ha poi premiato diversi parchi naturali – tra cui l’Ente riserve naturali Foce Sele – Tanagro Monti Eremita Marzano, in Campania, il parco regionale naturale delle Alpi Marittime, in Piemonte, l’area marina protetta di Porto Cesareo, in Puglia, e il parco nazionale Dolomiti Bellunesi in Veneto – per il loro impegno nella salvaguardia dei territori e la capacità di declinare l’innovazione a vantaggio della sostenibilità.

L’attenzione al green è ormai parte del Dna anche del turismo di lusso. Il Gradonna, un resort hotel che accoglie i suoi ospiti a Kals am Großglockner, ha vinto il premio nella categoria Miglior Design & Boutique Hotel dal Lifestyle Green nei paesi di lingua tedesca, assegnato da Connoisseur Circle, piattaforma dedicata ai viaggi di lusso nei paesi di lingua tedesca.

Il premio è un riconoscimento per il percorso di sostenibilità intrapreso dalla struttura che, oltre a utilizzare solo prodotti di origine locale, è stata costruita seguendo rigorosamente i dettami dell’architettura sostenibile su efficienza energetica e materiali edilizi.