29 Marzo 2024
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tetti verdi

Tetti verdi per raffrescare edifici e ambienti

Sono tanti i vantaggi, economici, ambientali e sociali di un tetto verde: permette di far defluire l'acqua piovana in modo naturale, riduce il calore esterno e interno alla casa, aiuta a purificare l'aria e preserva la biodiversità. Inoltre, potrebbe esser sfruttato anche per la produzione di energia rinnovabile... che vogliamo di più?

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Per combattere gli effetti, spesso catastrofici, dei cambiamenti climatici all’interno delle nostre città basterebbe il buon senso e copiare dalla Natura stessa, adottando quelle che vengono chiamate Natural based solution.

Il caldo atroce che, a causa dell’eliminazione degli spazi verdi all’interno dei centri urbani – o la loro riduzione – potrebbe essere facilmente attenuato, se si incrementassero invece le aree verdi per sradicare l’effetto isola di calore.

Con isola di calore si indica un aumento anomalo della temperatura – fino a 5°C – che si nota spostandosi dalle zone rurali al centro cittadino: la presenza di cemento e la mancanza di verde crea un microclima più caldo e, inoltre, non permette la naturale eliminazione delle acque anche in presenza di forti e immediate precipitazioni.

Ma c’è un’altra soluzione che, oltre che risolvere il problema delle isole di calore, potrebbe abbellire la città e aiutare a produrre – per esempio – energia rinnovabile da fotovoltaico, oppure creare nuovi spazi conviviali per la cittadinanza.

Si tratta dei tetti verdi, una forma architettonica che, soprattutto all’estero sta già prendendo piede e che consiste nel recuperare le aree sovrastanti edifici, parcheggi o industrie, per adattarle e renderle veri e propri parchi pubblici con la piantumazione di piante autoctone e l’installazione di pannelli solari.

Ne è un esempio Rotterdam, città in fortissimo fermento edilizio, che conta oltre 80 chilometri quadrati di tetti che sono in procinto – o per lo meno esistono progetti per la loro trasformazione – di diventare green rooftop.

Di questi, oggi, soltanto il 3% viene in qualche modo utilizzato come parco verde o per l’installazione di pannelli fotovoltaici: ecco allora che il potenziale, come ci ha spiegato Léon Van Geest, direttore dei Rotterdam Rooftop Days, è enorme.

In Europa, è stata Basilea la prima città a richiedere come requisito indispensabile per la costruzione di un edificio la presenza di verde. Da ormai quindici anni, nella città svizzera si sono così costruiti più di un milione di metri quadrati di tetti “verdi”.

Incentivando anche la trasformazione dei vecchi tetti, trasformati in piccoli giardini urbani e orti e da poco diventati obbligatori dall’autorità di pianificazione urbana di Basilea.

Un esempio che il Comune di Milano, sempre in prima linea nel recepire le innovazioni in ambito ambientale che arrivano dal continente, ha deciso di seguire lanciando, all’interno dell’iniziativa europea Clever Cities, il concorso Premia il tuo verde, con l’obiettivo di favorire la diffusione delle coperture verdi in città.

La premiazione dei progetti vincitori – “Spazio aperto nell’orto”, “CommunityOne” e “Vendemmiare a Milano” e”Banchisa” – avverrà  a fine giugno durante il Simposio Internazionale e il Premio City’Scape City brand&tourism landscape presso La Triennale di Milano.

Insomma, la soluzione dei tetti verdi piace perché fa bene all’ambiente ma anche ai cittadini. Infatti, sono molteplici i suoi vantaggi, sia economici, che ambientali e sociali: un tetto verde aiuta a “regimentare”, ovvero trattenere e far defluire l’acqua piovana in modo naturale, consente di migliorare l’aria cittadine, contribuisce a ridurre la temperatura esterna – eliminando le isole di calore – ma abbassa anche la temperatura interna alla casa, fa risparmiare energia coibentando il tetto e riducendo la perdita di calore e, cosa non da poco, mantiene la biodiversità anche nelle nostre città.