20 Aprile 2024
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Sostenibilità, italiani sempre più appassionati

L’8° Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile, condotto annualmente da LifeGate in collaborazione con l’Istituto Eumetra MR, fotografa un’Italia sempre più attenta ai temi della sostenibilità. Ancora poche, però, le persone disposte a spendere di più per essere effettivamente green

Tempo di lettura: 4 minuti

Italiani sempre più attenti ai temi della sostenibilità. Questo ciò che emerge con evidenza dall’8° Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile, ricerca condotta annualmente da LifeGate in collaborazione con l’Istituto Eumetra MR. L’attenzione è risultata trasversale a tutta popolazione, con il 73% degli italiani convinti che la sostenibilità sia un fattore imprescindibile nella visione del proprio futuro. La percentuale è sostanzialmente stabile rispetto al 2021 (-2%), ma rappresenta un balzo in avanti del 30 % rispetto al 2015, anno in cui è stato realizzato il primo Osservatorio. A dichiararsi appassionato al tema è stato il 35% del campione, mentre a definirsi interessato è stato il 38%. Il 27% ha dichiarato, invece, di essere del tutto disinteressato.

Quest’anno l’indagine si è posta, in particolare, l’obiettivo di sondare conoscenze e orientamenti degli intervistati (un campione di 800 individui maggiorenni con un sovra campionamento sulle città di Roma e Milano e un segmento specifico nella fascia di età compresa tra i 18 e i 24 anni) in merito a energia, moda, cambiamenti climatici, mobilità, economia circolare e alimentazione, dedicando uno spazio di analisi al mondo delle imprese.

La fotografia italiana secondo l’Osservatorio

Per quanto riguarda l’energia, il 77% degli intervistati ha dichiarato di sapere cosa sia l’energia rinnovabile, mentre solo il 45% sa cosa sia la transizione energetica. L’88% ritiene giusti gli investimenti statali in fonti rinnovabili, ma solo il 25% è disposto a spendere di più per utilizzare queste fonti. Nel campo della moda, l’81% del campione ha dichiarato di sapere che abbigliamento e arredamento possono essere sostenibili, ma solo l’11% utilizza capi naturali e solo il 19% è disposto a spendere di più per abiti con queste caratteristiche. Stesso discorso per l’arredamento: solo il 20% spederebbe di più per acquistarlo.

Per quanto riguarda i cambiamenti climatici, il 78% degli intervistati sa cosa sia il riscaldamento globale, il 69% sa cosa è la crisi climatica, ma solo il 23% ha idea di cosa sia la Carbon neutrality. L’85% crede sia assolutamente indispensabile fermare il climate change adattando il proprio stile di vita, ma solo il 54% considera la riduzione dell’inquinamento dell’aria una priorità per il Paese. Interpellato su cosa faccia attivamente, il 39% del campione ha dichiarato di limitare l’utilizzo delle bottiglie di plastica. Solo il 19% acquisterebbe, invece, prodotti più sostenibili, se costasse di più.

In materia di mobilità, il 52% degli intervistati sa cosa è la mobilità sostenibile, ma solo il 21% sa cosa sono le smart cities. Il 78% considera importante incentivare l’acquisto di autoveicoli elettrici, ma solamente il 19% spenderebbe di più per acquistare un’auto ibrida o elettrica.

Per quanto riguarda l’economia circolare, solo il 37% degli intervistati sa cosa significhi e solo il 21% è disposto ad acquistare prodotti in materiali riciclati spedendo di più. In tema di alimentazione l’84% del campione dichiara sia fondamentale sostenere l’agricoltura biologica e il 30% è pronto ad acquistare prodotti biologici a fronte di un costo maggiore. Per essere più sostenibile, il 22% del campione dichiara di limitare il consumo di carne, mentre il 4% si definisce vegetariano/vegano.

In generale, rispetto al periodo che ha preceduto l’emergenza sanitaria, gli italiani ritengono di mangiare più sano (69%), di fare più attività fisica (57%), di usare meno l’automobile (56%) e molto più la bicicletta (44%).

Scegliendo i prodotti da acquistare, il 31% del campione dichiara di tenere in considerazione il controllo delle filiere di produzione, il 35% di verificare la presenza di informazioni trasparenti, il 23% di controllare la presenza di certificazioni sostenibili, mentre il 15% la compensazione delle emissioni. Le aziende vengono giudicate sostenibili soprattutto per l’uso responsabile che fanno delle risorse (33%), meno se sono Carbon Neutral (15%) e ancora meno se pubblicano report di sostenibilità (10%).

Vaillant Group Italia, un impegno concreto per l’ambiente e le persone

Tante le testimonianze portate al convegno da aziende impegnate in azioni concrete per il futuro del pianeta. Nel suo intervento, Gherardo Magri, Amministratore Delegato di Vaillant Group Italia, ha raccontato come l’azienda presti grande attenzione all’impatto della sua offerta di comfort domestico sul benessere delle persone e dell’ambiente. Il settore del riscaldamento è oggi, infatti, (con l’automotive) uno dei maggiori responsabili delle emissioni di CO2: una responsabilità che impone la messa a punto di una strategia in grado di mitigare gli effetti di questo settore sul pianeta.

“Le strade che stiamo percorrendo per abbattere le emissioni dei nostri prodotti sono sostanzialmente tre: la produzione di apparecchi sempre meno inquinanti, la spinta all’elettrificazione e la promozione dell’idrogeno verde”, ha spiegato l’AD Gherardo Magri nel suo intervento, sottolineando come il Gruppo si stia muovendo sui temi della sostenibilità non solo a livello internazionale, ma anche locale. A livello internazionale, il pay off aziendale “Taking care of a better climate” è stato declinato, in particolare, in più significati, per andare oltre il comfort e includere anche il clima tra le persone e del pianeta. Su quest’ultimo fronte l’impegno dell’intero Gruppo è dichiarato: dimezzare le emissioni delle fabbriche e del circuito commerciale entro il 2030 per raggiungere una vera e propria Carbon Neutrality nel 2050. “Lato italiano, stiamo contribuendo a questo piano in modo concreto. La riqualificazione della nostra sede dal punto di vista energetico, con l’installazione di pannelli fotovoltaici e 14 pompe di calore, ha permesso, infatti, di abbattere le nostre emissioni del 40-45%”, ha aggiunto l’AD Gherardo Magri, ricordando che la sostenibilità non riguarda comunque solo aspetti tecnici-energetici, ma soprattutto le persone. Per questo la filiale italiana ha recentemente promosso un nuovo approccio alla gestione delle risorse, inserendo il green in un progetto più grande: “THE HUMAN SOCIETY. Inspired by Vaillant’, un progetto con cui l’azienda intende promuovere la diffusione di un ‘nuovo umanesimo’ all’interno e al di fuori di tutte le organizzazioni interessate a lavorare a un progresso sostenibile, che sia di beneficio per l’ambiente e le persone.