19 Aprile 2024
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siccità - evitare sprechi di acqua

Siccità, cosa non possiamo più permetterci

Tutta Italia sta facendo i conti con il problema della siccità, con fiumi e laghi in secca: si susseguono inviti a contenere i consumi di acqua e ad adottare ogni tipo di iniziativa per preservare la risorsa idrica. In attesa che arrivino i temporali...

Tempo di lettura: 5 minuti

I periodi di caldo sempre più feroce, in anticipo sui tempi meteorologici classici, non sono più un’anomalia temporanea, checché ne dicano i negazionisti (purtroppo ancora ci sono) del cambiamento climatico in atto.

Conseguenza diretta di questo cambiamento sono anche i periodi di siccità che riducono le riserve, abbassano drasticamente i livelli di laghi e bacini montani e mettono a rischio l’attività agricola (è quella che più necessita di risorse idriche) e i suoi raccolti.

Secondo i dati dell’European Environment Agency, infatti, il settore agricolo in Europa utilizza circa il 59% dell’acqua dolce e il nostro Paese è al secondo posto per ricorso all’irrigazione per le proprie coltivazioni.

Inutile però fare gli struzzi, evitando i problemi e sperare che una serie di acquazzoni risolvano anche per quest’anno il problema; per Simona Savini, responsabile della campagna agricoltura di Greenpeace Italia, “se vogliamo affrontare il problema siccità, ormai diventato un fenomeno strutturale e non più solo emergenziale, dobbiamo intervenire sui due fattori che incidono principalmente sulla scarsità idrica.

Dobbiamo ottimizzare al meglio le risorse idriche a disposizione, mettendo in discussione come e per quali scopi utilizziamo questo bene sempre più scarso, a partire dai consumi per l’agricoltura e dobbiamo accelerare nella lotta alla crisi climatica in corso“.

Informarsi di più sul tema aiuta a ridurre gli sprechi; per questo Gruppo Cap, il gestore idrico della Città Metropolitana di Milano, ha lanciato l’iniziativa Capirci un Tubo, un podcast che ci accompagna in un viaggio alla scoperta dell’acqua attraverso gli occhi della scienza, che ci svelerà cosa si nasconde dietro al semplice gesto di aprire il rubinetto o di azionare lo sciacquone del water, ma anche per sapere quanta acqua sprechiamo e come utilizzarla al meglio.

Ma come possiamo fare noi, semplici cittadini, a contribuire in modo pratico e concreto al risparmio dell’acqua, andando a “stressare” meno il comparto in questi momenti di difficoltà? Enea, ci viene in aiuto con una serie di consigli per riuscirci.

La regola principale, tuttavia, che vale per tutti – cittadini, produttori industriali e agricoltori – è la più semplice e banale: non sprecare acqua!

Cosa non facile evidentemente, visto che “una delle maggiori criticità del nostro Paese riguarda la carenza di infrastrutture e la scarsa efficienza della rete acquedottistica – sottolinea Luigi Petta, responsabile del Laboratorio Tecnologie per l’uso e gestione efficiente di acqua e reflui di Enea – Nonostante l’elevata dotazione idrica – garantita da 7.594 corsi d’acqua, 324 laghi, oltre 1.000 falde sotterranee e 526 dighe che raccolgono circa l’11% delle piogge – la rete italiana perde infatti mediamente il 41,2% dell’acqua immessa, con punte del 48% in macro-ambiti nazionali. Anche nelle aree più virtuose, questa percentuale non scende mai al di sotto del 20%, a fronte di valori molto inferiori in ambito europeo (6,5% in Germania)“.

Tuttavia, la tecnologia ci può aiutare a evitare gli sprechi anche in casa, senza rinunciare al comfort domestico, spiega Matteo Perondini, Technical Consulting & Training Manager di Vaillant Group Italia.

Per esempio, chi sceglie la nuova ecoTEC plus avrà un supporto in più per assumere comportamenti sostenibili; infatti, grazie alla funzione soaping, si potrà spegnere il rubinetto della doccia sapendo che entro i 3 minuti la temperatura dell’acqua sarà garantita alla stessa temperatura. Un modo per preservare la risorsa idrica, riducendo anche i consumi“.

I consigli di Enea per il risparmio idrico

Ecco le 20 regole d’oro che Enea ha evidenziato per partecipare con i nostri comportamenti al risparmio idrico.

  1. mantenere efficiente l’impianto idrico e verificare la presenza di perdite occulte: si calcola che con un rubinetto che gocciola si perdano fino a 5 litri al giorno
  2. chiudere bene il rubinetto per evitare che l’acqua scorra inutilmente, per esempio mentre ci stiamo lavando le mani: in un minuto evitiamo lo spreco di almeno 6 litri d’acqua; se ci laviamo i denti lasciando scorrere l’acqua sprechiamo fino a 30 litri; ancora, chiudere il rubinetto durante la rasatura consente un risparmio fino a 20 litri
  3. raccogliere l’acqua fredda non utilizzata quando si attende di ricevere quella calda; effettuare prima le operazioni che richiedono acqua fredda (per esempio per lavarsi i denti) e poi quelle che richiedono acqua calda (per esempio per farsi la barba)
  4. in cucina, per le operazioni di preparazione degli alimenti o il lavaggio della verdura usare le bacinelle anziché l’acqua corrente. Si calcola che per bere e cucinare vengano consumati circa 6 litri di acqua al giorno pro capite e per lavare i piatti a mano almeno 40 litri. Lo spreco può arrivare anche a 12 litri al minuto se non si chiude il rubinetto
  5. riutilizzare l’acqua di cottura della pasta o del lavaggio delle verdure per sciacquare i piatti prima di metterli in lavastoviglie o per annaffiare (quando non è salata)
  6. utilizzare lavastoviglie e lavatrici sempre a pieno carico. Si calcola che per un carico di lavastoviglie (classe A) senza prelavaggio vengano utilizzati fino a 15 litri (7 litri in classe A+++), mentre per un carico di lavatrice (classe A) si impiegano 45 litri. Preferire inoltre programmi di lavaggio a temperature non elevate (40-60° C)
  7. preferire, quando possibile, rubinetti con sensori o con rompigetto aerato che riducono il flusso dell’acqua e hanno maggiore efficacia di lavaggio, avendo cura di mantenerli in efficienza (per esempio, utilizzando la chiavetta raschiatrice)
  8. installare sciacquoni a doppio tasto per risparmiare anche 100 litri al giorno, considerando che a ogni utilizzo di modelli con un solo pulsante si usano fino a 16 litri di acqua
  9. scegliere la doccia invece che la vasca da bagno, in questo modo si risparmiano fino a 1.200 litri all’anno. Si stima che per fare un bagno in vasca si consumino mediamente fra i 100 e i 160 litri di acqua mentre per fare una doccia di 5 minuti se ne consumano al massimo 40 litri, ancora meno se si chiude il rubinetto quando ci si insapona
  10. chiudere l’impianto centrale in caso di periodi prolungati di mancato utilizzo (per esempio, quando si parte per le vacanze)
  11. installare sistemi di raccolta per l’acqua piovana per usi non potabili (lavaggio toilette, lavaggio auto) e per innaffiare (l’acqua piovana è meno dura e più gradita alle piante), evitando di farlo nelle ore calde per ridurre l’evaporazione. In Italia cadono mediamente circa 800 mm di pioggia l’anno. Questo significa che su una superficie di circa 80 m2 si può raccogliere l’acqua necessaria per una persona per un anno
  12. utilizzare per l’irrigazione sistemi temporizzati, a goccia o in subirrigazione, in virtù della loro maggiore efficienza
  13. evitare di lavare la propria auto usando acqua potabile, in questo modo potremmo risparmiare 400-500 litri
  14. coprire la superficie delle piscine con teli per evitare l’evaporazione
  15. recuperare l’acqua di condensa dei condizionatori o dell’asciugatrice, per usi domestici, come per esempio per il ferro da stiro
  16. diversificare l’uso dell’acqua a seconda della sua qualità (potabile, piovana, grigia, nera)
  17. utilizzare, ove possibile, tecnologie per il riutilizzo delle acque grigie, cioè delle acque generate dalle operazioni di igiene personale. Un impianto dedicato al riciclo delle acque da docce, lavabi e vasche e, in alcuni casi, dalle condense dei condizionatori o dalle caldaie, ne garantisce il trattamento per il successivo impiego per usi “secondari” come lo sciacquone del water, l’irrigazione delle aree verdi, le operazioni di lavaggio
  18. in giardino, attorno alle piante, effettuare un’adeguata pacciamatura in modo da mantenere il più possibile l’acqua nel terreno; inoltre preferire piante che necessitano di minori quantità di acqua e fare attenzione a non irrigare zone impermeabili
  19. installare coperture vegetali sui tetti e giardini pensili. Si tratta di soluzioni che permettono di assorbire fino al 50% di acqua piovana e di rallentare il deflusso della pioggia nel sistema idrico della città, riducendo la possibilità di allagamenti in caso di forti precipitazioni. I tetti verdi favoriscono inoltre l’isolamento termico del tetto, riducono le polveri sottili e favoriscono un microclima più gradevole, riducendo l’effetto albedo
  20. nelle superfici esterne agli edifici, utilizzare pavimentazioni drenanti al fine di conservare la naturalità e la permeabilità del sito, favorire la ricarica delle falde ridurre la subsidenza e mitigare l’effetto noto come isola di calore