19 Aprile 2024
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Parola d’ordine: Rigenerato. In Italia è sempre più boom

In tutto il mondo, attenzione all’ambiente e costi contenuti spingono la domanda di prodotti tecnologici rigenerati. Prodotti che grazie a questa loro seconda vita aiutano a ridurre il problema dello smaltimento dei rifiuti elettronici e a rafforzare la salvaguardia delle risorse del pianeta. In Italia cresce, in particolare, la richiesta di smartphone ricondizionati, una domanda sostenuta soprattutto dai giovani

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Settantaquattro milioni di tonnellate: a tanto ammonteranno nel 2030 i rifiuti elettronici da smaltire a livello globale, secondo lo studio E-waste Monitor 2020 pubblicato dalle Nazioni Unite. Una cifra impressionante che rappresenta addirittura il doppio rispetto alla montagna di rifiuti prodotti nel 2014. Ad alimentare questa escalation, l’incessante consumo di dispositivi caratterizzati da cicli di vita sempre più brevi e da un’obsolescenza programmata che ne incentiva la sostituzione continua. Un ricambio dal pesante impatto ambientale, soprattutto se si considera che oggi solo il 17% dei materiali di scarto può essere recuperato.

Per rallentare questa spirale, la soluzione può passare solo dalla progettazione di prodotti a maggior durata e in grado di garantire, quando possibile, una seconda vita. Opzione, quest’ultima, sempre più apprezzata dai consumatori, che negli ultimi tempi stanno dimostrando un interesse crescente nei confronti dei prodotti tecnologici ricondizionati.

Rigenerato, risparmio e sostenibilità

I prodotti rigenerati sono per la maggior parte dei casi prodotti usati, che vengono sottoposti ad accurati processi di ricondizionamento per rispondere ai più elevati standard di qualità e garantire il massimo a livello estetico e funzionale. Il beneficio per chi li acquista è innanzitutto economico: con il rigenerato, infatti, è possibile ottenere un prodotto praticamente nuovo a meno della metà del suo prezzo.

In genere, però, chi compra un ricondizionato non guarda solo al costo, ma è attento anche alla sostenibilità delle sue scelte d’acquisto a fronte di qualità e garanzie che non devono mai mancare. Il rispetto dell’ambiente è, quindi, uno dei driver fondamentali di questi acquirenti, interessati a contribuire attivamente a un’economia circolare, capace di salvaguardare il pianeta grazie a un uso molto più responsabile delle sue risorse.

Smartphone rigenerati, mercato italiano in crescita

L’ultima fotografia scattata al mercato italiano del rigenerato è firmata CertiDeal. Secondo i risultati di questo studio, gli italiani sono sempre più interessati alla tecnologia ricondizionata, soprattutto quando si parla di smartphone. Si tratta di un trend evidente anche a livello globale. Nel 2024 si stima, infatti, che il giro d’affari di questa tipologia di prodotti varrà circa 65 miliardi di euro, con vendite che, entro il 2027, continueranno ad aumentare a un ritmo attorno al 10%.

A livello italiano l’attenzione nei confronti degli smartphone rigenerati non è uniforme, ma varia molto da regione a regione. Lombardia, Liguria e Lazio sono, per esempio, le regioni con il maggior numero di ordini, con la Lombardia in testa per numero di acquisti. Nel 2021 tutte queste tre regioni hanno praticamente raddoppiato la spesa in smartphone rigenerati rispetto al 2020.

L’anno scorso le regioni meno interessate a questo tipo di acquisti sono state, invece, la Basilicata, la Calabria e la Campania. Tre regioni che (fatta eccezione per la Valle d’Aosta, anch’essa caratterizzata da ordini molto limitati) mostrano un Paese spaccato in due, con un Sud molto più restio all’acquisto di prodotti ricondizionati rispetto al Nord. Una tendenza che nel corso di quest’anno sta, però, già mostrando chiari segni di inversione.

Un fenomeno ‘giovane’ anche nel target

Dallo studio CertiDeal emerge anche con evidenza quanto siano soprattutto i giovani a trainare il mercato del rigenerato, indice di come l’attenzione al pianeta sia un fenomeno tutto sommato ‘giovane’ anche nel target d’utenza. Si tratta di una categoria di clienti che nei prodotti ricondizionati evidentemente trova un elemento fortemente coerente con i propri stili di vita sempre più green e sostenibili. Questi dispositivi, infatti, non solo permettono di tagliare il volume dei rifiuti tecnologici da smaltire, ma riducono anche le emissioni di Co2 necessarie per produrli ed evitano l’estrazione di tonnellate di materiali rocciosi indispensabili per ottenere le materie prime su cui si basa la loro lavorazione. Il tutto a fronte di una certificazione che ne attesta la qualità, accompagnata sempre da una garanzia di due anni sull’acquisito. Esattamente la stessa fornita con i prodotti nuovi.