Potrebbe, il Metaverso, essere espressione di un nostro intimo bisogno che nasce anche dall’essere ormai pratici di comunicazione virtuale, come i social insegnano? Forse. Difatto, il Metaverso sta spingendo le aziende a ripensare i propri modelli operativi e comunicativi.
Virtuale e digitale ci fanno subito pensare però all’energia necessaria per alimentare server e pc, per dare vita ai visori e ai device che verranno realizzati per permetterci di accedere a questi nuovi spazi lavorativi e ludici.
Quanto è Green allora il Metaverso, quanto impatto avrà sull’ambiente? Cerchiamo di capirlo, non prima di aver spiegato che cos’è il Metaverso e perché comincia a piacere – e tanto – alle imprese.
Per Metaverso non si intende una tecnologia particolare e non ci sono legami con il nuovo nome di Facebook – per l’appunto Meta – ma si definisce un insieme di spazi virtuali in cui avatar – i nostri equivalenti digitali – si muovono, fanno acquisti, partecipano a eventi.
Secondo il rapporto Fjord Trends di Accenture Interactive, “il metaverso sarà una nuova frontiera di Internet su cui convergeranno tutti i livelli esistenti di informazioni, interfacce e spazi attraverso i quali le persone interagiscono.
Si tratterà di un luogo in cui si potranno generare profitti, creare nuove opportunità lavorative e offrire infinite possibilità alle persone di contribuire alla costruzione o all’evoluzione dei brand.
Il Metaverso non esisterà solo attraverso schermi e cuffie ma includerà anche esperienze e luoghi del mondo reale in dialogo con il mondo digitale“.
Un cambiamento epocale che coinvolgerà da una parte tutti quanti noi, come consumatori, dall’altra aziende e brand che dovranno comprendere come sfruttare i nuovi spazi di interazione…
“Mentre i consumatori ripensano tutte le loro relazioni, i brand si trovano di fronte a due grandi responsabilità: operare oggi avendo cura del mondo e allo stesso tempo costruire il proprio futuro tenendo in considerazione il benessere del Pianeta, delle imprese e della società – spiega Alessandro Diana, managing director di Accenture Interactive – La chiave sta nel comprendere a fondo l’impatto delle nuove relazioni e aspirazioni delle persone e convertirle in strategie operative efficaci, per generare rilevanza e crescita in azienda“.
Quanto è Green il Metaverso?
Se l’idea di avere un mondo virtuale, parallelo a quello reale, in cui spostare il lavoro fisico, la vita e il gaming online è affascinante e anche molto elettrizzante, bisogna considerare che questo processo, tuttavia, secondo un’analisi di Western Digital aumenterà significativamente la domanda di storage dei dati.
Allora il Metaverso non è Green? Sì e no… Se da un lato gli elevati volumi di dati potrebbero portare alla costruzione di data center che consumano più energia, dall’altro i data center locali potrebbero migrare i loro dati nel cloud, riducendo al minimo la quantità di strutture fisiche.
Inoltre, i grandi fornitori di servizi cloud stanno aumentando i loro investimenti nelle fonti di energia sostenibile. Per esempio, Google punta a gestire i data center con energia completamente priva di carbonio entro il 2030 e Microsoft si è impegnata a farlo entro il 2025.
Secondo le stime degli analisti, i servizi informatici, compresi i servizi cloud, rappresenteranno circa il 3,5% delle emissioni globali entro il 2030. Fatto che porta le imprese a essere consapevoli della sostenibilità delle loro attività produttive.
Nell’intento di essere più sostenibili, aziende come Apple e Amazon hanno dotato diverse loro strutture di impianti solari che, se combinati con altri acquisti di energia rinnovabile, ora funzionano al 100% con energia rinnovabile.
Quindi, alla fine, il Metaverso potrà avere impatti negativi o positivi sul Pianeta a seconda di quanto le aziende che per prime lo utilizzeranno con successo saranno consapevoli della loro responsabilità verso la sostenibilità.
Ma se gli utenti finali del Metaverso – ovvero noi e i nostri avatar – le spingeranno verso la tutela dell’ambiente, allora il suo colore sarà senza dubbio Green.