28 Marzo 2024
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Lotta al ‘caro bollette’, si moltiplicano i comportamenti virtuosi

Per contenere l’impatto del caro energia sui bilanci familiari, sempre più cittadini stanno mettendo in atto comportamenti virtuosi: da quelli che non implicano costi monetari alle iniziative realizzabili con un investimento minimo, fino agli interventi strutturali spinti dalle agevolazioni fiscali disponibili

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Siamo nel pieno di una crisi energetica globale. Una crisi che non affonda le sue radici solo nelle attuali tensioni geopolitiche, ma anche in strategie energetiche che negli anni non sono evolute, rimanendo legate a logiche troppo tradizionali. Gli effetti di questa crisi sono pesanti ovunque, ma in Italia si fanno particolarmente sentire a causa della sua storica dipendenza energetica da Paesi terzi e della generale inefficienza del suo patrimonio immobiliare, che spinge la domanda di energia elettrica facendone aumentare a dismisura i prezzi. Inevitabile la preoccupazione diffusa che, nell’incertezza di ciò che accadrà, sta condizionando pesantemente la quotidianità dei cittadini, sempre più attenti a contenere il fenomeno del caro-bollette.

Al tema l’Osservatorio Deloitte ha dedicato una ricerca intitolata “Il Cittadino Consapevole: comportamenti virtuosi, tecnologie digitali e fonti rinnovabili per risolvere la crisi energetica”, giunta quest’anno alla seconda edizione. In base a quanto rilevato, proprio a causa del caro prezzi l’8,1% delle famiglie italiane non è stato in grado quest’anno di riscaldare la propria abitazione in modo adeguato, mentre il 6,5% ha accumulato ritardi nel pagamento delle bollette di luce o gas. Per contenere l’impatto dei costi energetici sul bilancio familiare, molti cittadini hanno, poi, affermato di aver modificato i propri stili di vita: secondo l’Osservatorio, sono quasi 8 su 10 gli italiani che hanno già adottato comportamenti virtuosi.

Le aree di azione per consumi virtuosi
Tre sono le principali aree di azione dichiarate dai cittadini per attuare modelli di consumo più virtuosi: l’area dei comportamenti che non implicano costi monetari, l’area delle iniziative realizzabili con un investimento contenuto e, infine, l’area degli interventi strutturali. Fanno parte della area l’uso delle luci solo quando strettamente necessario (75%), la limitazione dei consumi di acqua calda (54%) e il ricorso alla modalità ‘stand-by’ per i dispositivi elettronici (48%). Rientra in questa categoria di azioni anche la scelta di un adeguato fornitore di energia elettrica o gas, come indicato dal 28% dei cittadini, valutato sulla base della convenienza delle tariffe (52%), della trasparenza del servizio (47%) e del possibile accesso a sconti (35%). Fa parte della seconda area di azioni il ricorso a innovazione e tecnologie digitali per sfruttarne i benefici, come l’installazione di lampadine a basso consumo (67%), la scelta di elettrodomestici di classe energetica elevata (36%), l’installazione di termostati programmabili (21%) o di misuratori di corrente elettrica (18%). Fa, invece, parte degli interventi strutturali l’utilizzo di una progettazione evolutiva e di materiali in grado di favorire l’isolamento termico. Si tratta di interventi indicati da poco meno del 20% dei cittadini, invogliati soprattutto dalla disponibilità delle agevolazioni fiscali.

Cresce l’attenzione nei confronti dell’energia green

Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio, per i cittadini resta comunque prioritario intervenire sul mix energetico nazionale, oggi ancora troppo sbilanciato sui combustibili fossili. Ad essere convinto della necessità di avere un’adeguata quota di energia prodotta da fonti rinnovabili è addirittura il 97% dei cittadini. Secondo loro, una graduale transizione verso un impiego più diffuso delle rinnovabili garantirebbe al nostro Paese non solo una minore dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili (48%), ma anche una progressiva decarbonizzazione del sistema energetico (42%) e un complessivo miglioramento dei parametri ambientali (34%). In questa transizione, gli italiani chiedono maggiore impegno anche alle utility, chiamate a essere più trasparenti con i clienti, dichiarando in modo chiaro le proprie fonti di energia. E l’attenzione nei confronti del loro aspetto green è tale, che per il 52% degli intervistati rappresenta addirittura il principale motivo per valutare un altro fornitore.

Vaillant aroTHERM plus, il massimo dell’efficienza energetica

Per quanto riguarda la climatizzazione, oggi corrono a sostegno dei modelli di consumo virtuosi dei cittadini numerosi sistemi, particolarmente interessanti non solo dal punto di vista dei consumi e dei costi di gestione ridotti, ma anche della loro maggiore sostenibilità ambientale. Tra questi spicca la pompa di calore aroTHERM plus di Vaillant, azienda attiva da 149 anni nei settori della tecnologia del riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell’aria. Si tratta di un modello monoblocco con refrigerante naturale R290, quindi in grado di anticipare di anni i requisiti della direttiva europea Fgas, che chiede una riduzione nell’utilizzo di gas refrigeranti dannosi per il clima. Soluzione innovativa, amica dell’ambiente e pronta per il cambiamento tecnologico del futuro, la aroTHERM plus offre il massimo dell’efficienza energetica A+++ ed è perfetta sia per il rispetto dei requisiti minimi richiesti per i nuovi edifici, sia per l’utilizzo nelle ristrutturazioni grazie alla elevata temperatura di mandata che permette un agevole abbinamento anche a terminali ad alta temperatura se adeguatamente dimensionati o verificati. Installabile in modalità stand alone, questa pompa di calore può essere abbinata al sistema compatto da interno uniTOWER plus con bollitore integrato da 190 litri, con il modulo murale VWZ MEH 97/6 in caso di elevate richieste di acqua calda sanitaria o in combinazione con un bollitore sanitario di volume maggiore di 200 litri.