La necessità, lo dice il proverbio, aguzza l’ingegno. E cosa può sollecitare di più la fantasia e la creatività, oltre che le capacità tecniche, di una situazione come quella attuale che, come ha efficacemente riassunto Adam Tooze sul Financial Times, è un’epoca di policrisi?
Energia, clima, biodiversità, tensioni sociali e disuguaglianze, il groviglio delle criticità che allungano le loro ombre sul presente e sul futuro si fa sempre più intricato: per fortuna, però, cresce il numero di individui, centri di ricerca e imprese che mettono a frutto i loro talenti e le loro capacità per sbrogliare la matassa.
Cominciamo da una proposta che, con le sue caratteristiche di versatilità ed economicità, si presta perfettamente a dare una mano a ridurre le bollette per l’energia domestica (e ad abbattere, nel contempo, le emissioni di gas serra).
Viene da Bluetti, azienda nata in Germania e oggi leader nel settore della produzione di energia off-grid, che per i condomini e le comproprietà, e in generale per tutti i casi in cui risulti difficile procedere con l’installazione di un impianto fotovoltaico fisso, propone un impianto plug and play con pannelli fotovoltaici portatili o da balcone, che possono essere poggiati a terra in giardino, installati sul balcone o applicati a finestre e altre superfici esterne.
I pannelli prodotti dall’azienda tedesca sono progettati in modo da consentire di ripiegarli facilmente su sé stessi, per riporli velocemente e in poco spazio.
Il fotovoltaico plug and play non necessita di particolari autorizzazioni, ma qualora venga collegato alla rete domestica per trasferire l’energia prodotta andrà effettuata una comunicazione al proprio distributore.
Le cose sono ancora più semplici qualora ci si doti di una batteria: in questo caso l’energia generata, invece di essere immessa in rete, verrà accumulata e potrà essere utilizzata all’occorrenza come e dove si vuole, senza intervenire a livello tecnico e burocratico.
Un altro ambito che presenta grandi potenzialità di sviluppo è quello del fotovoltaico galleggiante. Si tratta di una soluzione che permette di realizzare impianti anche di media taglia senza andare a occupare suolo e che si configura come una strategia win-win.
I pannelli riducono infatti l’evaporazione dal bacino idrico (si può trattare di un lago artificiale, dell’invaso di una diga, di una cava o di una miniera piene d’acqua e anche di un impianto di trattamento per le acque reflue), diminuiscono le temperature (elemento positivo per flora e fauna) e il fatto di essere in prossimità dell’acqua aiuta anche a raffreddare l’impianto, migliorandone l’efficienza complessiva.
Bryo, un’azienda di Imola che opera su scala prevalentemente regionale ma con una proiezione sull’intero territorio nazionale, sta lavorando alla realizzazione di tre di questi impianti nell’areale del Santerno.
I pannelli galleggianti produrranno energia che andrà ad alimentare le pompe di sollevamento collocate negli invasi, permettendo di coprire una parte importante dei consumi e risparmiare così denaro ed emissioni.
In attesa poi che la transizione energetica venga effettivamente completata, resta spazio per migliorare l’efficienza delle soluzioni esistenti.
EcoFlow, un’azienda con sede a Shenzhen, in Cina, ha presentato lo Smart Generator (Dual Fuel) che, oltre alla benzina, usa come combustibile il Gpl.
Con una maggiore efficienza energetica ed emissioni più contenute, Smart Generator (Dual Fuel) può produrre fino a 20 kWh di elettricità con il Gpl, abbastanza da soddisfare il fabbisogno energetico medio di una famiglia per circa cinque giorni in caso di emergenza.
Inoltre, particolare non trascurabile, lo Smart Generator è dotato di un allarme che avverte gli utenti se i livelli di monossido di carbonio sono troppo elevati e spegne automaticamente il generatore prima di superare i livelli di sicurezza.