20 Aprile 2024
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nbs e tecnologie

Le Nbs non bastano: la tecnologia al loro fianco per pulire l’aria

Ridurre l'inquinamento delle città è una delle sfide più importanti che i decisori politici, le imprese e i cittadini hanno di fronte. Accanto alle Natural based Solution che vanno comunque sempre più adottate, fa capolino la tecnologia che può dare un contributo sostanziale per abbattere polveri e inquinanti

Tempo di lettura: 3 minuti

I dati contenuti nel rapporto sulla qualità dell’aria in Europa, pubblicato di recente dall’European environment agency, sono un monito per chi continua a immaginare una crescita basata sui combustibili fossili, sull’asfalto e sul cemento.

Una crescita che ha già imposto e che continua ad avere impatti immensi sulla salute dei cittadini: basti pensare che nel 2020, l’ultimo anno per cui sono disponibili i dati, si sono registrati più di 310.000 decessi prematuri in tutto il continente europeo, riconducibili all’esposizione alle polveri sottili, al biossido d’azoto e all’ozono.

È quindi chiaro che servono, con urgenza, interventi decisi, perché se è vero che nel 2020 i decessi attribuibili al particolato fine sono diminuiti del 45% rispetto al 2005, è anche vero che il 96% della popolazione urbana nell’Unione europea, quindi la quasi totalità, ha respirato un’aria con livelli di particolato fine superiori a quelli indicati come sicuri dalla World health organization.

Anche in questo caso, la ricerca e l’innovazione sono centrali nell’individuare e diffondere strategie e contromisure e agli scienziati è sempre più chiaro che solo un mix di azioni può sortire i migliori risultati. Insomma, la soluzione è Nbs + tecnologie che per fortuna sono sempre più facili da adottare.

Città mangiasmog

Vaillant, per esempio, ha deciso di trasformare le mura della propria sede in veri e propri depuratori naturali affidandosi agli artisti di Orticanoodles.

La street art percorre tutto il perimetro che si affaccia su via Enrico Fermi, arteria principale per l’accesso a Nord Milano. Orticanoodles ha usato Airlite, una vernice che permette di neutralizzare gli agenti inquinanti come l’ossido di azoto, riportando l’aria al suo stato di purezza e, se attivata dalla luce, blocca la crescita di muffe e microbi oltre a eliminare germi e batteri nell’aria.

Con questo progetto abbiamo cercato di regalare ancora più verde a un’area di Milano che abbiamo molto a cuore poiché ospita la nostra sede – ha dichiarato Gherardo Magri, amministratore delegato di Vaillant Group Italia – Quale migliore azione, se non trasformare parte delle nostre mura in una vera e propria opera che possa richiamare la vocazione green dell’azienda nello stile, nei colori, nei soggetti, ma anche nei materiali utilizzati?

Per questo motivo abbiamo deciso di affidarci alla grandissima esperienza e mano artistica del team di Orticanoodles, che ha contribuito a rendere la street art un fenomeno culturale, vivo e integrato nel tessuto sociale, nonché ad Airlite, vernice 100% naturale che respira e può ridurre dell’88,8% l’inquinamento nell’aria“.

Cecere Management, holding che opera nel mercato dello sviluppo immobiliare, ha deciso invece di dotare i suoi progetti Nunziare, quelli cioè che già vantano particolari caratteristiche di ecosostenibilità, di uno strumento in più per combattere l’inquinamento.

Si tratta in particolare di una ceramica bioattiva contenente biossido di titanio che, in presenza della luce solare, attiva una reazione in grado di abbattere gli inquinanti presenti nell’aria e decomporre lo sporco che si deposita sulla superficie degli edifici.

Ancora, Cecere Management intende trasformare in una sorta di foresta i propri edifici, in modo da ridurre rumore e inquinanti e assorbire gli eccessi di acqua piovana.

C’è poi un altro versante spesso poco considerato quando si parla di riduzione degli inquinanti in ambito urbano, ed è quello dell’efficienza nella gestione e nell’operatività degli edifici.

Tuttavia, secondo Abi Research, una società specializzata in ricerche sui trend globali, i fornitori di apparecchiature per l’edilizia stanno investendo in varie tecnologie per migliorare l’efficienza dei loro prodotti, con funzioni intelligenti per il risparmio energetico, soluzioni che supportano la multi-banda e il multi-operatore, software per riutilizzare le architetture esistenti e nuovi materiali più efficienti dal punto di vista energetico.

Oggi la maggior parte degli operatori di rete si concentra ancora sull’implementazione di reti macro, ma le imprese stanno già adottando soluzioni 5G indoor sulle loro reti private, tecnologia che consente di rendere più smart la produzione, i magazzini intelligenti e i trasporti intelligenti, e di promuovere la trasformazione digitale, che è un passo fondamentale verso un viaggio completamente verde.

Una proposta interessante arriva anche dall’Enea con il City Tree, un dispositivo di arredo urbano capace di abbattere gli inquinanti e di ridurre le emissioni.

Il City Tree, risultato di un progetto europeo cui ha collaborato anche l’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Cnr, il Consorzio Proambiente, con e la startup tedesca Green City Solutions, è un pannello largo 3 metri, alto 4 e profondo 60 centimetri ricoperto di muschio che può assorbire fino a 240 tonnellate di CO2 all’anno.

Ma non solo: nella zona più prossima al dispositivo – per intenderci un’area di circa 200 metri quadrati – si potrebbe registrare una riduzione fino al 15% del Pm10 e del 20% del Pm2,5, per arrivare addirittura al 38% per le particelle ultrasottili.

Questa tecnologia è già stata adottata a Londra e Berlino, dove è stata installata in aeroporti, centri commerciali e capannoni industriale, oltre che di fronte alle scuole e in alcune aree centrali delle città.

In questi contesti, normalmente prive di piante e alberi, il City Tree è in grado di migliorare sensibilmente la qualità dell’aria a livello microlocale, soluzione che ne rende interessante l’utilizzo anche in contesti come le pensiline per gli autobus o in quelli che vengono chiamati canyon urbani, le strade cittadine fiancheggiate da edifici su entrambi i lati che creano ambienti poco ventilati e, di conseguenza, molto inquinati.