28 Marzo 2023
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lavoro agile

Lavoro agile atto II, ovvero organizziamolo al meglio

Troppi i benefici scoperti strada facendo, lo smart working è sempre più studiato, analizzato e meglio applicato. Per il bene anche dell'ambiente

Tempo di lettura: 2 minuti

Il lavoro agile rimarrà negli annali della letteratura business come un evento di serendipity: cercavamo il modo di sopravvivere dalla pandemia e abbiamo trovato un nuovo modo di gestire il nostro lavoro. Con benefici per la socialità e per l’ambiente.

Lo conferma una recente ricerca firmata dall’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano dalla quale si deduce che lo smart working ha favorito l’inclusione delle persone che vivono lontano dalla sede di lavoro, facilita la gestione dei genitori e di chi si prende cura di anziani e disabili.

La possibilità di lavorare in media 2,5 giorni a settimana da casa (tendenza che è valutata anche dalle aziende) porta anche significativi risparmi di tempo e risorse per gli spostamenti: 123 ore l’anno e 1.450 euro in meno per ogni lavoratore che usa l’automobile per recarsi in ufficio.

In termini di sostenibilità ambientale, infine, si può stimare che l’applicazione dello Smart Working ai livelli previsti dopo la pandemia comporterà minori emissioni per circa 1,8 milioni di tonnellate di CO2 ogni anno, pari all’anidride carbonica che potrebbero assorbire 51 milioni di alberi.

I benefici sociali e ambientali dalla diffusione del lavoro agile ai livelli oggi previsti sono troppo rilevanti per non essere considerati nelle scelte politiche – è il pensiero di Mariano Corso, responsabile scientifico dell’Osservatorio Smart Working – E occorre sottolineare che sono benefici che potrebbero quasi raddoppiare se si estendesse l’applicazione dello smart working ai livelli che i lavoratori desiderano e che la pandemia ha dimostrato essere già possibili con le tecnologie attuali“.

La ricerca della School of Management del Politecnico di Milano ha però messo in luce anche qualche dato negativo come il tecnostress, tanto che si parla di overworking. Sul work-life balance, infatti, ci dobbiamo ancora lavorare un po’ tutti.

Un’applicazione ideata da Stantec e sviluppato dalla startup Dilium potrebbe darci una mano. L’applicativo in questione prende il nome di Smafely e permette una pianificazione del calendario e delle attività degli smart worker da qualsiasi posto essi siano.

Inoltre, sulla base del profilo di ogni smart worker (veicoli e mezzi con cui si sposta, percorsi di spostamento, costi sostenuti, ecc.) diventa possibile raccogliere e utilizzare dati puntuali sui benefici e i risparmi ambientali, economici e sociali.