29 Marzo 2024
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La Street art scende in campo contro il Covid-19

La forza dell'arte ha permesso di riflettere su questi ultimi mesi in maniera diversa. E la generosità della gente non si è fatta attendere

Tempo di lettura: 3 minuti

Non passano certo inosservati e spesso vanno ad abbellire muri che prima erano grigi e insulsi. Ma non è solo questione di murales artistici: la Street art fa colpo perché è sempre più raffinata, attenta al sociale e all’ambiente.

Ce ne siamo accorti in questa fase di emergenza sanitaria: uniti contro il Covid-19, tanti artisti da tutto il mondo hanno inciso le loro creazioni sui muri o su altri strumenti che sono serviti anche per raccogliere fondi devoluti poi a scopo benefico.

Ma non solo: alla forza creativa degli street artist spesso si unisce anche la collaborazione: perché questi artisti spesso sanno lavorare assieme, rinforzando in questo modo il messaggio. Che diventa mondiale.

Così, è successo anche negli ultimi mesi. In una sorta di libro aperto sul Coronavirus che tanto ha cambiato le nostre vite, artisti di tutto il mondo hanno dato vita a una serie di murales per raccontare l’emergenza globale. Una mobilitazione internazionale che è partita da una no profit fondata in Italia da Veronica De Angelis – Yourban2030 – e che ora è approdata negli Stati Uniti con Frank Ferrante della Ferrante Law Firm e con il patrocinio di Dorothy Circus Gallery, un’istituzione nel mondo dell’arte contemporanea pop/surrealist.

A nome di Color4Action sono stati raccolti fondi da destinare non solo alle strutture mediche, ma anche a tutti quegli enti no profit impegnati ad affrontare le emergenze post Covid-19, a sostegno delle fasce più vulnerabili della popolazione.

Sono stati gli stessi artisti a segnalare le Ong: come Word save World proposta dall’artista Max Papeschi e altri artisti brasiliani impegnati a distribuire kit di emergenza con alimenti e generi di prima necessità all’interno della favelas Cidade de Deus di Rio De Janero.

Oppure, la Ong Nashulai in supporto al popolo Masai in Kenya segnalata dall’artista londinese Louis Masai; la scuola Bronx Arts Ensemble proposta dall’artista Gio Ro Mo; gli Ospedali Sacco di Milano e San Gavino Monreale in Sardegna segnalati dagli artisti italiani Iena Cruz e Giorgio Casu.

Entrambi, da tempo, risiedono a New York, ma il loro cuore continua a battere per l’Italia. Veronica De Angelis lo chiama “il potere terapeutico del colore“. Ma a questo aggiunge che “la street art è uno strumento semplice che aiuta le persone ad allontanarsi dalle tensioni quotidiane, a guidare la mente attraverso universi pieni di fantasia e favorire momenti di riflessione, meditazione e connessione con il nostro io più profondo“.

Molte le firme che hanno lasciato il segno: Ahoy, Amlrumdame, Anahu, Andrea Wan, Athalia Lewartowski, Carlos Atoche, Damien Mitchell, Danielle Mastrion, Diamond, Dulk, Ellena Lourens, Fabio Petani, Gio Ro Mo, Gomez, Heberth Sobral, Hugo Salazar Chuquimango, Idro51, Iena Cruz, Ironmould, Jason Naylor, Jorghe, Keya Tama, Krayon, Louis Masai, Maupal, Max Papeschi, Memi Guilherme, Messy Desk, Mosa, Mrkas, Nielesh, Quinho, Okuda, Omer, Ozmo, Pantonio, Saicus, Solo, Tal Shetach, Violetta Carpino, Waone.

Anche Mr.Brainwash, alias Thierry Guetta, su invito della Galleria Deodato Arte, ha firmato un’opera per supportare una raccolta fondi per l’emergenza sanitaria Covid-19.

Mr.Brainwash famoso quanto Banksy, con il quale ha lavorato per la realizzazione di un documentario, acclamato in tutto il mondo, Exit Trough the Gift Shop, questa volta però ha scelto la tecnica della serigrafia in tiratura limitata di 350 esemplari al mondo.

Ed è così che è nata I Love Italy: un palloncino a forma di cuore, con i colori della bandiera italiana, al quale è attaccato un filo che forma la parola Love. Un messaggio di speranza, coraggio e conforto, dedicato a tutto il popolo italiano, duramente colpito dal Covid-19.

Mr. Brainwash è portavoce di un sano ottimismo, da non confondere con la leggerezza, un imperituro inno alla resilienza, al non smettere di sognare e al non arrendersi mai.

Non è la prima opera a fondo sociale di Mr. Brainwash. L’artista dona da sempre opere in supporto al Los Angeles Lgbt Center, ha creato murales commemorativi in onore delle vittime dell’11 settembre e ha collaborato con Red per raccogliere fondi in favore della lotta all’Aids.

Oltre a elargire donazioni a numerose istituzioni dedicate ai minori, Mr. Brainwash ha lavorato anche con Michelle Obama in supporto dell’organizzazione Let Girls Learn, che aiuta le giovani donne a completare il percorso di studi.