Sono isole, ma non sono isolate. Sono minori ma non in secondo piano. Ci riferiamo alle isole italiane che sono intenzionate a uscire da questa pandemia più forti e organizzate di prima. A cominciare da Procida che nel 2022 sarà Capitale della Cultura.
Nella frase del sindaco, Raimondo Ambrosino “siamo un’isola (di poco più di 4 km² – ndr), ma non siamo isolati” sta il senso di quello che succederà nel 2022: da quest’isola partiranno spunti che si dirameranno per tutto il Sud e per tutta l’Italia.
Ma al rilancio della cultura le isole minori italiane sta affiancando anche un percorso verso la Sostenibilità ambientale che ha a che fare anche l’efficienza energetica e il turismo sostenibile.
Le isole minori italiane (ma va detto che è una rivoluzione in atto in tutto il Mediterraneo) sono pronte a diventare green passando, in primis, dalle fonti fossili a quelle rinnovabili.
Le isole sono da sempre in prima linea negli sforzi per far fronte ai cambiamenti climatici e rappresentano quindi un’opportunità, un potente catalizzatore per soluzioni innovative ed economicamente efficienti. E l’ultimo rapporto di Legambiente mostra che non sono solo parole o intenti: il fotovoltaico è la fonte rinnovabile più diffusa sulle isole minori.
Salina, Favignana e Pantelleria sono tra le isole pilota di un progetto dell’Unione europea – il Clean Energy for Eu Islands – legato alla transizione verso l’energia pulita e sostenibile. Energia fotovoltaica, eolica, da moto ondoso, geotermica.
Le fonti fossili potrebbero a breve essere solo un ricordo nero e puzzolente: avete presente i porti dove si respiravano le emissioni di scarico di navi, traghetti e auto?
Ma non solo: le ricerche, in questo caso portate avanti da Enea – si stanno concentrando anche sull’uso efficiente dell’acqua. Trovarla e non sprecarla sulle isole permetterebbe di ridurre i passaggi delle navi cisterna. Con relative riduzioni di emissioni di gas serra.
Energia verde ma anche gestione dei rifiuti: le isole minori stanno lavorando su tutti i parametri tipici di una smart city. E c’è già anche il Manifesto – l’Euro-Med – per lo Sviluppo sostenibile (cambiamento climatico, economia circolare e sicurezza alimentare) adottato dell’isola di Ponza.
Una charta si propone di fornire il decalogo strategico per la creazione e gestione di un nuovo laboratorio di ricerca di alta formazione sulla Sostenibilità che poi fa rima con lo sviluppo di nuovi posti di lavoro.