Anche se alla parola stress viene spesso associata un’accezione negativa, la realtà è che si tratta di un meccanismo fisiologico che favorisce l’adattamento e la risposta agli stimoli con cui ci confrontiamo ogni giorno.
In presenza di un evento stressante, infatti, il sistema nervoso innesca e favorisce il rilascio di quelli che sono chiamati gli ormoni dello stress – l’adrenalina, la noradrenalina e il cortisolo – che modulano le risposte fisiche e comportamentali che permettono all’organismo di reagire e adattarsi.
È quindi chiaro che esistono due tipi di stress: ce n’è uno positivo, che aiuta a risolvere prontamente una situazione di pericolo o di difficoltà, come può essere un esame, una gara sportiva o anche, nei casi limite, un’aggressione fisica.
Ce n’è però un altro, negativo: l’esposizione prolungata ai fattori di stress, come possono essere una relazione non gratificante e problematica, dei rapporti di lavoro conflittuali, delle malattie croniche, porta infatti a un aumento continuo degli ormoni dello stress, che alla lunga causa un sovraccarico che danneggia organi e tessuti.
Si possono così avere conseguenze anche gravi, che includono l’aumentata vulnerabilità alla comparsa o all’aggravamento di patologie, l’insorgenza di malattie infettive, autoimmuni, metaboliche e psichiatriche, oltre che di tumori e problematiche cardiovascolari.
Come detto, i fattori che possono indurre reazioni di stress sono di varia natura, ma nei Paesi più sviluppati tendenzialmente si tratta di quelli legati alle questioni lavorative e di quelli attinenti alla sfera familiare.
Come eliminare lo stress sul lavoro
In ambito professionale, vanno senz’altro menzionati i carichi di lavoro eccessivi, che si traducono spesso in ore di straordinario e i ritmi accelerati, imposti da scadenze troppo ravvicinate e difficili da rispettare.
Anche le stesse modalità con cui si lavora possono risultare stressanti: l’incertezza delle mansioni e delle richieste, la frammentarietà o, al contrario, la ripetitività, i carichi troppo elevati sono tutti elementi che possono innescare tensioni e stress.
Inoltre, pesano i rapporti interpersonali: è in ambito lavorativo che si parla di mobbing, di stalking, di straining e di condotte vessatorie, tutte dinamiche che generano stress, a cui possono aggiungersi i mancati avanzamenti di carriera o, peggio, le retrocessioni, le procedure non eque e i bizantinismi organizzativi.
Oltre agli elementi riconducibili agli assetti organizzativi e alle dinamiche aziendali, ci sono alcune caratteristiche individuali – come l’eccesso di perfezionismo, le emozioni come la rabbia, la rimuginazione e i pensieri ossessivi che possono concretizzarsi in profezie autoavverantesi – che possono innescare e aggravare le situazioni stressanti.
Diverse ricerche, condotte nell’ambito della psicologia del lavoro e delle organizzazioni, hanno però individuato tutta una serie di fattori che aiutano a proteggersi dallo stress.
In primo luogo, si tratta di coltivare la propria resilienza, la capacità cioè di rialzarsi e la propria intelligenza emotiva, vale a dire l’attenzione per gli stati emotivi altrui e per la valorizzazione di sé e degli altri.
Contano poi la sensazione di avere il controllo sulla propria vita e di poter incidere sulla realtà ed è fondamentale abbracciare uno stile di vita sano (sonno regolare, attività fisica, rinuncia ad alcool, fumo e droghe).
Ancora, per gestire lo stress da lavoro possono essere utili le strategie di coping, espressione che può essere tradotta con risposta efficace e che denota le strategie cognitive e comportamentali che mirano alla risoluzione dei problemi e alla gestione delle emozioni.
Bisogna però stare attenti ad adottare strategie di coping funzionali (cercare sostegno sociale e confrontarsi con gli altri, affrontare gradualmente le difficoltà, imparare a riconoscere le emozioni) evitando invece quelle disfunzionali (come l’eludere i problemi, diventare ansiosi o dipendenti, accusare gli altri e nutrire aspettative irrealistiche su sé stessi e gli altri).
Stress da famiglia
Altro contesto ad alto tasso di stress è spesso quello familiare. Secondo una ricerca condotta da Parentsmile, una piattaforma presente in molti Paesi europei che offre servizi per il supporto e il benessere fisico e psicologico, 9 italiani su 10 soffrono di stress, condizione che colpisce adulti e bambini senza che spesso sia possibile individuarne le ragioni.
Proprio sui bambini e sugli adolescenti e sui comportamenti che gli adulti possono attuare per sostenerli, si focalizzano una serie di consigli elaborati dagli esperti di Parentsmile.
In primo luogo, bisogna assolutamente evitare di banalizzare le preoccupazioni dei più piccoli, cercando nel contempo di non giudicarli e anzi provando a sintonizzarsi con le loro emozioni.
Occorre cogliere i segnali di disagio anche sulla base dello specifico momento di vita del bambino; è utile anche costruire insieme ai più piccoli un luogo sicuro dove possano sentirsi protetti e, di conseguenza, abbassare i livelli di stress, ansia, preoccupazione.
In particolare, si può adibire questo spazio a luogo esclusivo per le attività piacevoli e rilassanti come colorare, leggere e riposare. Infine, è utile mantenere una routine giornaliera stabile e rassicurante, che sia in grado di accompagnare e rassicurare sia i bambini sia gli adolescenti.
E se i numeri dello stress sono così alti, è bene pensare a dei sistemi per ridurne incidenza e impatti. Chiunque abbia provato a camminare in un bosco sa quanto l’esperienza possa essere rilassante e rigenerante: dal Giappone arriva una pratica, lo Shinrin-yoku, che insegna come mettersi in ascolto dei boschi e delle foreste per ricavarne benefici per la mente e il fisico.
Lo Shinrin-yoku, che in italiano significa godere a pieno dei benefici dell’atmosfera forestale, consiste nel camminare nelle foreste e nei boschi con un atteggiamento pienamente consapevole, così da vivere l’esperienza con tutti i sensi.
Gli studi condotti sui praticanti hanno dimostrato come lo Shinrin-yoku sia in grado di abbassare la pressione sanguigna e ridurre la tachicardia, rinforzando il sistema immunitario e abbassando i livelli degli ormoni dello stress. L’effetto complessivo è un aumento della creatività e del senso di rilassamento.
Per chi poi non ha modo o tempo di arrivare a un bosco per passeggiare, ma vuole comunque provare ad adottare una serie di comportamenti per ridurre quei fastidi, come i dolori articolari o il mal di schiena, che non predispongono al buon umore, Joseph Luraschi, chiropratico di fama internazionale, ha raccolto in un volume una serie di indicazioni e trucchi per affrontare al meglio le giornate.
Il segreto è quello di recuperare l’efficienza della colonna vertebrale: in questo modo si agisce anche sul sistema nervoso e sul cervello, riducendo dolori, affaticamento, mal di testa, vertigini ma anche stati di stress e di tensione.
E arrivare così all’effetto Wow, la sensazione di benessere psicofisico che in tanti sperimentano dopo una sessione di chiropratica.
