Di fake news in tema di cambiamenti climatici se ne sentono ogni giorno: c’è chi non ci fa caso, chi non le capisce e chi ci casca in pieno.
Stefano Caserini, però, non se ne fa sfuggire una. E anche se ammette: “sono talmente tante, soprattutto sul Web che si fa il possibile“, da tempo e con una minuziosa analisi le combatte in prima persona o attraverso Climalteranti, il blog scientifico che coordina, a cui contribuiscono una ventina di studiosi italiani.
Ingegnere ambientale, dottore di ricerca in Ingegneria sanitaria e docente del corso di Mitigazione dei cambiamenti climatici al Politecnico di Milano, ha scelto di affrontare queste tematiche anche attraverso un’analisi critica alle voci negazioniste.
Un libro e uno spettacolo teatrale dal titolo A qualcuno piace caldo – Incontro spettacolo sul clima che cambia fanno riflettere. Lo spettacolo riesce a strappare anche delle risate. Ma l’obiettivo è chiaro: smascherare gli imbrogli legati ai cambiamenti cimatici.
Nel suo libro, pubblicato da Edizione Ambiente, Caserini scrive “…ci sono diversi esempi di imbrogli. Alcuni di questi riguardano la correlazione dell’attività solare con le temperature del Pianeta per mostrare l’effetto diretto fra aumento di temperatura e ciclo delle macchie solari: alcuni dati sono stati truccati. Poi corretti, ma sempre con altri dati sbagliati. Errori strani, che a fatica si possono ritenere involontari, perché grazie anche a questi errori quelle ricerche sono diventate importanti, hanno fatto notizia e i loro autori hanno acquisito notorietà“.
Lo stesso procedimento analitico lo sta trasmettendo ai suoi studenti. Che Caserini non solo bacchetta, ma plaude. Lo ha fatto dopo l’ultimo Climate Strike for Future quando a Milano hanno sfilato degli studenti del Politecnico con un grande cartellone che riassumeva dati e fatti su quello che sta succedendo al clima.
“Sono soddisfazioni” dice “lo striscione che i ragazzi hanno portato fieri non solo è bello, ma è molto accurato e ben fatto dal punto di vista scientifico“.
È un’immagine chiara di come siamo in piena era antropocenica e non ci sia più tempo da perdere per invertire la rotta. Sempre che si voglia salvare la nostra presenza sul Pianeta Terra.
I grafici derivano da due articoli scientifici di grande importanza, che spesso Caserini cita nelle sue conferenze (*).
“Quando ho visto questa foto” aggiunge il docente “ho pensato a quelli che dicono che i ragazzi non sanno perché scendono in piazza“.
La risposta ancora una volta è nella conoscenza.
(*) Per chi volesse approfondire i dati dei grafici che si vedono nella foto: Clark, Peter U., Jeremy D. Shakun, Shaun A. Marcott, Alan C. Mix, Michael Eby, Scott Kulp, Anders Levermann, et al. (2016) Consequences of Twenty-First-Century Policy for Multi-Millennial Climate and Sea-Level Change. Nature Climate Change, 6, 4, 360–69.
Steffen, Will, Johan Rockström, Katherine Richardson, Timothy M. Lenton, Carl Folke, Diana Liverman, Colin P. Summerhayes, et al. (2018) Trajectories of the Earth System in the Anthropocene. Proceedings of the National Academy of Sciences, 115, 33, 8252–59.