La gestione delle flotte aziendali è stata – probabilmente – più semplice nel corso dell’ultimo anno visto che gli spostamenti sono stati ridotti e le occasioni di incontro de visu limitate fortemente.
Le auto aziendali, in grande maggioranza, sono rimaste ferme e questo ha dato modo ai fleet manager di pensare a come migliorarne la sostenibilità.
Manuela Ledda, responsabile in Vaillant della gestione delle flotte aziendale, conferma l’impegno assunto dalla società per la salvaguardia dell’ambiente attraverso azioni concrete.
Anche nella mobilità green, che ha visto la flotta aziendale rinnovarsi e raggiungere il 20% del parco auto fino dal 2019, con l’introduzione dei modelli Bmw Serie 2.
“Dal 2019 è stato costantemente aumentato il numero di auto ibride presenti nella car list: attualmente su 10 modelli tra cui i driver possono scegliere, 5 auto sono ibride, 3 benzina e 2 elettriche. Coerentemente con la scelta aziendale, anche le auto di pool sono modelli ibridi e questo ha indubbiamente dato la possibilità a tutti i colleghi di utilizzare auto ibride e avvicinarsi a questa tecnologia” conferma la Ledda.
Oggi la flotta è composta da 71 veicoli – il 56% dei quali sono veicoli ibridi – ma già a fine settembre 2021 la quota sarà portata al 65% ed entro la metà del 2022 “prevediamo ulteriori incrementi. Sempre nel 2022 una delle due auto di pool sarà sostituita con una full-electric, rappresentando un’efficace scelta anche per la tipologia di utilizzo: le nostre auto di pool, infatti, sono usate prevalentemente in città e dintorni e fino a medie percorrenze – conferma la manager Vaillant, che aggiunge che – da quest’anno la nostra flotta conta tre full-electric e ci prefiggiamo di raddoppiare il numero nel giro di un anno. Riteniamo che l’elettrico sia la strada da perseguire“.
Il tema della sostenibilità delle flotte aziendali è quanto mai attuale, perché nonostante gli spostamenti in pandemia siano stati limitati alle esigenze primarie, questa attività ridotta, secondo i dati diffusi dal sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa), ha visto i livelli di inquinamento atmosferico complessivamente aumentati nel 2020.
Ecco allora che le flotte aziendali – che contano circa un milione di automezzi in Italia, dato che si è mantenuto stabile nell’ultimo anno (fonte Rapporto Aniasa 2021) – dovranno guardare sempre di più alla sostenibilità.
A partire dall’integrazione dei parchi auto con le motorizzazioni a basso impatto – elettrico, plug-in in primis – e introducendo in azienda concetti di sharing e di pooling dei mezzi, ma anche sfruttando l’economia circolare per innestare sempre più elementi green al loro interno e sfruttando la tecnologia per ottimizzare i consumi.
Per esempio, la proposta portata all’attenzione del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero della Transizione Ecologica dall’On. Gianluca Benamati, chiede di innalzare la quota obbligatoria di acquisti di pneumatici ricostruiti per le flotte pubbliche, portandola dall’attuale 20% al 50%, azione che consentirebbe di ridurre l’impatto sull’ambiente dello smaltimento dei pneumatici e della maturazione di una più avanzata sensibilità per i problemi dell’ambiente.
Innovazioni nella gestione delle flotte arrivano anche da esempi pubblico-privato, come quello sperimentato in Val d’Aosta attraverso l’aggregazione di servizi di mobilità sul territorio, che attraverso un Community Mobility Sharing aziendale introduce una nuova forma di welfare aziendale legata alla mobilità elettrica sul territorio, meno estesa ma più qualitativa, che dà la possibilità ai dipendenti di muoversi in maniera sostenibile e rispettosa dell’ambiente grazie a un servizio di mobilità ottimizzato, condiviso e accessibile.
Ma sarà certamente la tecnologia ad avere il peso maggiore per portare sostenibilità all’interno della gestione delle flotte. Grazie alla telematica, per esempio, è possibile ottimizzare il consumo di carburante.
Nella logistica, avere accesso a informazioni dettagliate sulla posizione del veicolo e sui programmi di consegna può aiutarle a essere più efficienti e agili. Tutto questo può fare la differenza in termini di produttività complessiva, ma anche di impatto ambientale.
Per le flotte aziendali la tecnologia può essere propedeutica al raggiungimento di una maggiore efficienza energetica, un minor consumo di carburante ed emissioni ridotte, studiando i percorsi migliori e suggerendo stili di guida più sostenibili.
Anche attraverso una formazione ai dipendenti sul miglior modo di guidare per risparmiare carburante; ci racconta infatti Manuela Ledda che in Vaillant, “ogni driver è stato istruito sull’importanza dell’impiego corretto delle auto messe a disposizione e munito di una app che permette la localizzazione delle colonnine pubbliche sul territorio anche quando i dipendenti sono fuori sede.
Lo strumento, in aggiunta, ci permette di monitorare, tra l’altro, la frequenza di ricarica e di intervenire per esempio in caso di mancate ricariche, qualora si rendesse necessario.
Pur non utilizzando strumenti e servizi di telematica, cerchiamo di porre particolare attenzione al corretto utilizzo dei veicoli ibridi, in un’ottica di riduzione delle emissioni. Il nostro prossimo passo per promuovere la cultura dell’elettrico in azienda sarà l’organizzazione di corsi di guida specifici allo scopo di istruire i driver all’utilizzo ottimale dei veicoli ibridi/elettrici; non escludiamo l’individuazione di hybrid and full-electric ambassador che possano essere di riferimento per gli altri“.