19 Aprile 2024
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Economia circolare, le buone pratiche si moltiplicano

Oltre 360 buone pratiche di economia circolare sono state messe a punto dal progetto ‘ReCiProco’ promosso da Enea. Dall’abbigliamento all’ecodesign, dal farmaceutico all’industria automobilistica, dallo sviluppo urbano all’industria della carta si moltiplicano le iniziative per rendere ogni attività più sostenibile grazie al contributo di tutti

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Riutilizzare i prodotti, promuovendone la condivisione, il prestito e la riparazione per estenderne la vita il più a lungo possibile. Oppure trasformarli in nuove materie prime, pronte ad essere reimmesse nel flusso di utilizzo. A questo punta l’economia circolare, un modello di produzione e consumo decisamente più sostenibile rispetto al tradizionale modello lineare, fondato sullo schema ‘estrarre, produrre, utilizzare e gettare’: un paradigma nemico dell’ambiente non solo per la massa di rifiuti prodotti, ma anche per la quantità di energia e materie prime di cui ha bisogno.

Al contrario, l’attenzione all’uso delle risorse rappresenta proprio il cuore dell’economia circolare che per questa sua caratteristica è oggi promossa da una molteplicità di iniziative portate avanti non solo da associazioni, ma anche aziende ed istituzioni. Recentemente in Italia è arrivato, per esempio, un interessante contributo da parte di ENEA, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, che grazie al progetto ‘ReCiProco’ ha stilato un elenco di oltre 360 buone pratiche di economia circolare.

Al progetto hanno contribuito attori pubblici e privati di alcuni territori pilota (Bologna, Taranto e Roma), chiamati a elaborare nuovi percorsi di valorizzazione delle risorse e nuovi modelli di business e progettazione dei sistemi industriali, urbani e territoriali. Uno sforzo di co-progettazione in cui idee e progetti innovativi sono stati condivisi a livello di comunità grazie a un attivo confronto tra associazioni, singoli cittadini ed esperti, interessati a esprimersi su più temi, come quello del turismo, dell’agroalimentare, del verde in città e della sharing economy. Ne è nato un patrimonio di spunti e suggerimenti che nell’immediato possono aiutare a rendere sempre più concreto il concetto di economia circolare.

Best Practice avanti tutta

Per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti elettrici ed elettronici, è stato per esempio presentato il progetto InnoWEEE con i suoi Smart Bin e la creazione di una piattaforma web basata su dati interoperabili e protocolli standard. Il progetto punta a realizzare processi più efficienti per la valorizzazione delle risorse mediante la rigenerazione e il riuso di dispositivi ancora utilizzabili, il loro corretto riciclaggio e la valutazione dei materiali di pregio che possono essere reintrodotti nel ciclo produttivo.

In ambito alimentare è stato, invece, ideato il progetto “Ricibiamo”, un modello pensato per ridurre lo spreco nell’ambito della ristorazione attraverso una rete di operatori legati da un sistema di comunicazione e una rete di associazioni all’interno di un sistema che premia (anche con una riduzione della Tari) i ristoratori più virtuosi.

A questo si affianca Coffeefrom, un progetto che parte dai fondi di caffè industriale dell’industria alimentare per dare vita a un nuovo materiale bio-based in grado di rappresentare una valida alternativa, durevole e resistente, alla plastica monouso.

Per integrare i princìpi dell’economia circolare nella vita di tutti i giorni è stato presentato, invece, il progetto Circular Housing, un servizio di noleggio di arredi ed elettrodomestici per la casa che permette di minimizzare gli sprechi ambientali, affidando ai produttori dei beni noleggiati la responsabilità della progettazione, della costruzione e della manutenzione degli stessi.

Sempre in ottica riuso, anche se in ambito industriale, è stato messo a punto Re.Wind, progetto che prevede il trasferimento su una filiera dedicata del film utilizzato per avvolgere la merce trasferita sui bancali, permettendone il riciclo con un alto grado di efficienza e una buona qualità del film ottenuto. A questi progetti se ne aggiungono tantissimi altri nell’area del consumo, della gestione dei rifiuti, dell’innovazione, delle materie prime secondarie e della produzione, dall’abbigliamento all’ecodesign, dal farmaceutico all’industria automobilistica, dallo sviluppo urbano all’industria della carta. Questo il link per visionare tutte le 360 buone pratiche, consultandole per specifico settore e area.