19 Aprile 2024
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Come sarà il mondo nel 2040? I trend che ci salveranno

Il mondo sta cambiando, dipende da noi se in bene o male. Stili di vita sostenibili e tecnologie potrebbero fare la differenza

Tempo di lettura: 2 minuti

Non è per essere vaghi, ma alla domanda “Come sarà il mondo nel 2040?” si può rispondere solo in due modi: molto bello. O molto brutto.

Non si tratta di un giudizio estetico, ma di vivibilità. Della nostra futura capacità di vivere sani e salvi su questo Pianeta. In piena era geologica antropocenica, così definita perché troppo hanno inciso le attività umane sul nostro Pianeta, abbiamo delle previsioni che, purtroppo, non sono proprio rosee.

Per cui converrebbe adottare nuovi stili e comportamenti. Al più presto. L’obiettivo è limitare l’innalzamento della temperatura globale a 2°C come consiglia l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC).

Molto possono fare le abitudini alimentari: diete a basse emissioni di carbonio, che prevedono un consumo maggiore di vegetali e frutta, e una sostanziale riduzione di consumi di carni rosse contribuiranno a limitare la nostra impronta ambientale.

Queste diete hanno anche notevoli vantaggi in termini di salute. Il potenziale di riduzione di gas serra dal cambio di alimentazione è elevato: una transizione diffusa a diete più sane potrebbe liberare un’area da 4-25 MKm2 al 2050 e avrebbe un potenziale di riduzione pari a 1.8-3.4 Gt CO2eq all’anno al 2030, una riduzione confrontabile alle emissioni generate dalla deforestazione mondiale.

Muoversi al meglio tutti i giorni: il tema della mobilità porta con sé tante modalità da adottare al più presto per diminuire il nostro impatto ambientale. Più intermodalità e condivisione dei veicoli: la macchina di proprietà non sarà più uno status symbol. E forse anche i viaggi si faranno sempre più in condivisione, ovvero in modalità car pooling.

La tecnologia farà il resto: veicoli leggeri che emettano emissioni quasi zero; uso delle rinnovabili per dare energia agli spostamenti. Ma non bisogna dimenticare neppure lo sviluppo nei confronti di una sempre maggior sicurezza che va dalle infrastrutture alle coperture assicurative.

Moda sostenibile: Secondo un recente studio del Nordic Fashion Council, l’industria della moda rappresenterebbe la seconda industria più inquinante al mondo, seconda solamente a quella petrolifera. Oggi vengono venduti ottanta miliardi di abiti all’anno, circa il 400% in più rispetto a vent’anni fa.

Rendere sostenibile questa rotta si può; a monte producendo tessuti e vestiti a basso impatto ambientale. Lato consumatore l’idea potrebbe essere quella di tenere d’occhio le etichette; ragionare sui vestiti vintage; riciclare e riusare al meglio il proprio guardaroba.

Efficienza energetica: è un dovere farla tant’è che entro il 2050 l’Italia deve garantire all’Unione Europea la riduzione dei consumi energetici del 40% rispetto a quelli del 2018. Di fatto è anche una convenienza. Le famiglie risparmiano, le aziende, se fanno efficienza energetica in maniera strutturale – ottimizzano i costi.

Il futurologo Ray Hammond ha una sua visione che potrebbe aiutare a raggiungere più facilmente gli obiettivi di cambiamento comportamentale: “Da una parte” suggerisce “saranno i robot e l’automazione a trasformare la vita di tutti i giorni. Ma anche le numerose rivoluzioni mediche miglioreranno e prolungheranno la nostra vita“.

Lunga vita a noi, quindi, in pace con il Pianeta. Una buona dose di imponderabile, comunque, rimarrà. Hammond continua: “Il mondo sta cambiando velocemente e i prossimi 20 anni vedranno livelli di sviluppo tecnologico senza precedenti. Ci saranno 9 miliardi di persone sul Pianeta entro il 2040 e possiamo aspettarci enormi cambiamenti in quasi ogni aspetto della vita da qui ad allora“.