25 Aprile 2024
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16 OTTOBRE – WORLD FOOD DAY

Come possiamo aiutare le generazioni future ad accedere a un’alimentazione equilibrata e sostenibile?

Tempo di lettura: 3 minuti

La Giornata Mondiale dell’Alimentazione (World Food Day) si celebra annualmente il 16 ottobre in occasione dell’anniversario della data di fondazione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura, meglio nota come FAO (fondata il 16 ottobre del 1945).

Scopo della ricorrenza è la sensibilizzazione dell’opinione pubblica circa le sfide che l’umanità è chiamata ad affrontare per quanto riguarda la disponibilità e la qualità del cibo di oggi e di quello futuro. In particolare, uno degli obiettivi primari da qui al 2030 dell’Agenda dell’Onu per lo Sviluppo Sostenibile è rendere i sistemi alimentari resistenti, efficienti e sostenibili in modo tale che siano in grado di superare le incertezze causate dai cambiamenti climatici – tra le principali cause dell’insicurezza alimentare – e offrire alla popolazione globale cibo sano e al giusto prezzo.

In che modo, quindi, possiamo gestire l’impatto dei cambiamenti climatici sull’alimentazione e salvaguardare le risorse per le generazioni future?

Tecnologia, sostenibilità e responsabilità per raggiungere gli obiettivi nel 2030

Uno dei temi della Giornata Mondiale dell’Alimentazione di quest’anno è la tecnologia e come questa possa essere utilizzata per adattare le colture ai cambiamenti climatici.

Diverse aziende agricole stanno già implementando alcune soluzioni tecnologiche, come rilevato dall’Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano. L’ ambito dell’Agricoltura 4.0 – ovvero l’utilizzo di tecnologie interconnesse per migliorare resa e sostenibilità delle coltivazioni, qualità produttiva e condizioni di lavoro – sta crescendo nell’ultimo periodo e circa il 55% delle aziende italiane intervistate dall’Osservatorio (766 imprese hanno partecipato allo studio) ha implementato le soluzioni orientate all’agricoltura di precisione (che sfrutta Internet of Things e Big Data Analytics) e a quella interconnessa (Internet of Farming: ovvero la tracciabilità della filiera).

Ruolo essenziale quello della tecnologia, quindi, per mettere il più possibile a disposizione della popolazione globale un’alimentazione corretta sia per quantità sia per qualità, seppur purtroppo insufficiente per risolvere il problema del cambiamento climatico alla radice, ovvero combattere le cause che contribuiscono al cambiamento climatico che, tra le molteplici conseguenze nefaste, mette seriamente in pericolo la sicurezza alimentare degli individui.

L’alimentazione e l’agricoltura devono quindi trasformarsi, andando incontro a un’evoluzione sostenibile. Non ci stancheremo mai di dirlo: affinché il nostro pianeta continui a essere in grado di produrre il cibo di cui avremo bisogno in futuro è necessario, tra le varie azioni da intraprendere, ridurre l’emissione dei gas serra, evitare o ridurre al minimo l’utilizzo di pesticidi e razionalizzare l’uso delle risorse idriche.

Tuttavia, la tecnologia e la transizione verso la sostenibilità non sono determinanti senza la responsabilità individuale. Nella quotidianità, infatti,sarebbe buona norma adottare una dieta equilibrata e variegata, basata sulla stagionalità dei prodotti che contengono maggiori quantità di vitamine e nutrienti. Per affrontare l’autunno non c’è niente di meglio che una buona spremuta di arancia per difendersi dai malanni di stagione! Inoltre, i frutti di stagione sono anche più green e sostenibili. Infatti, per esempio, se si vuole preparare a tutti i costi una bella crostata di fragole fresche in questo periodo si deve essere consapevoli del fatto che molto probabilmente saranno importate e quindi il trasporto ha impattato sulle emissioni di CO2 nell’atmosfera, motivo per cui sarebbe buona norma anche acquistare prodotti a KM0. Un altro scenario possibile per le nostre fragole fuori stagione, potrebbe essere quello della coltivazione in serra che esercita anch’essa un certo impatto sull’ambiente. Bisogna infatti tenere sempre a mente che i sistemi di riscaldamento utilizzati nelle coltivazioni in serra consumano circa il 95% di energia in più rispetto a quella necessaria per la produzione standard dell’alimento.

Oltre alla qualità della dieta non bisogna dimenticare di controllare la quantità di cibo che deve essere sempre adeguata non solo per la salute, ma anche per evitare possibili sprechi in cucina. Secondo l’Osservatorio Waste Watcher a livello nazionale sono 2.200.000 le tonnellate di cibo buttate ogni anno nelle case degli italiani.

Mai come in questo ambito e in questo momento, l’impegno del singolo può davvero fare la differenza per salvaguardare il nostro Pianeta e la salute della popolazione globale.